Recensioni: Where The Sun Comes Down "Ten Years Like in a Magic Dream"
Recensioni: Paolo Siani ft Nuova Idea
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Mr.Big "... The Stories We Could Tell" (Frontiers Records)
Per Chi Ascolta: Hard rock Un nuovo album dei Mr.Big,soprattutto quando giunge inaspettato come nel presente caso, è sempre fonte di curiosità e piacere per tutti gli amanti dell'hard rock di classe.Il disco della reunion pubblicato nel 2011, il valido "What If..",aveva ampiamente rassicurato sulle capacità dei quattro nel comporre brani in linea con i loro precedenti sforzi e dimostrato tutta la solidità del come-back dopo le difficoltà legate a cambi di line-up,al declino legato al periodo di successo del grunge, ai progetti paralleli e all'inevitabile scioglimento.Ecco pertanto che,dopo una tournée e il live acustico "Live From The Living Room",il gruppo statunitense si ripresenta con l'ottava fatica in studio, annunciata quasi all'ultimo minuto nel corso dell'estate.Se sotto l'aspetto visivo ritroviamo dunque lo stile tradizionale dei Mr.Big,con i colori di copertina a ricordare quelli dell'album precedente e con la ben nota attitudine umoristica sempre posta in evidenza,anche sotto il profilo musicale non si avvertono cambiamenti sensibili nella proposizione di un hard rock classico di ottima fattura suonato da una formazione dal virtuosismo ineccepibile.Il merito dei Mr.Big è comunque quello di non ripetersi e di offrire all'ascoltatore qualcosa di fresco che si materializza in questo caso in una leggera accentuazione del lato blues della loro musica e nel richiamo di un'atmosfera settantiana.La maggior parte delle canzoni è infatti modulata su strutture meno veloci e più rilassate,con tempi rapidi ristretti e tecnicismi limitati rispetto al solito.Accanto a melodie dalla presa immediata se ne alternano altre di complessità elevata cantate con la consueta classe da un Eric Martin la cui voce sembra oggigiorno prediligere un registro più grave e profondo. La produzione affidata a Pat Regan rende inoltre il suono più caldo e meno ruvido rispetto a "What If.."ed esalta in modo particolare la chitarra di Paul Gilbert posta in primo piano nei confronti del basso di Billy Sheenan."Gotta Love The Rid"è un brano potente e diretto,contraddistinto da un riff semplice e da un refrain impeccabile che si sviluppa nel corso dell'ascolto. La più articolata e funkeggiante "I Forget To Breath" è resa incisiva dalla melodia corale e dall'andamento cadenzato della sei corde mentre la dimostrazione di come si posssa scrivere brani esaltanti senza strafare è rappresentata dalla matura "Fragile",capace di colpire nel segno per armonie vocali immediate e destinata a diventare un potenziale singolo di successo. Lo stile bluesy di "Satisfied" richiama alla mente una moderna "Alive And Kickin" più torrida e sguaiata,apripista ideale per le dolci carezze di "The Man Who Has Everytime",ballata romantica e soffusa, resa toccante dalla sentita e passionale interpretazione di Martin.Le varie "Colorado Bulldog", "Addicted To That Rush"e "American Beauty"sembrano rivivere tra le note incendiarie dell'indiavolata "The Monster In Me",ricca di scambi solistici mozzafiato che si rincorrono sopra una base ritmica sempre puntuale e precisa.Un omaggio agli Aerosmith d'annata è invece "What If We Were New",piacevole brano dal sapore anni '80 arricchito da un assolo di chitarra emozionante e seguito dalla semiacusticastica "East/West",singolare rock ballad incentrata su un ritornello di facile memorizzazione.La sostenuta "The Light Of Day"esprime il lato più energico e sfrontato dei Mr.Big,subito incalzata dal groove di"It's Always About That Girl"e di "Cinderella Smile", solidi mid tempos dalla forte carica sensuale e dai quali emerge,dietro la grande tecnica,tutto l'effervescente feeling creativo del gruppo.La chitarra inimitabile di Gilbert introduce infine la title track conclusiva,canzone intensa e dalla interessanti sfumature armoniche,che racchiude in sé, amalgamandole,le differenti anime di un album accostabile per contenuti e ispirazione a "Get Over It"(disco quest'ultimo dalla marcata impronta blues e nel quale,curiosamente,Richie Kotzen sostituiva Paul Gilbert).Consigliato!
Cosa Funziona: la classe smisurata dei Mr.Big che resiste indenne alle scalfiture del tempo Nota stonata: al momento della stesura dell'album è stato diagnosticato a Pat Torpey il morbo di Parkinson che costringerà purtroppo il batterista ad astenersi da qualsiasi coinvolgimento con i Mr. Big per il prossimo futuro.In luogo del membro originario il gruppo ha comunicato di aver arruolato per il prossimo tour mondiale il batterista Matt Starr,già conosciuto per la sua militanza con Ace Frehley...The Stories We could Tell
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