Speciale Muskelrock 2019


Rok and Roll On The Sea - Festa del Redentore


Ciao Alex!


L'Antro di Ulisse Vol. XXII


Intervista con i White Skull

Recensioni: White Skull

"Will of the Strong"


Intervista con i Thomas Hand Chaste

Recensioni: Where The Sun Comes Down

"Welcome"

Recensioni: Pandora

"Ten Years Like in a Magic Dream"

Recensioni: Black Star Riders

"Heavy Fire"

Recensioni: Kreator

"Gods Of Violence"

Recensioni: Danko Jones

“Wild Cat”


Intervista con i Saxon

Recensioni: Paolo Siani ft Nuova Idea

"Faces With No Traces"

Recensioni: Ted Poley

"Beyond The Fade"

 

 

 

 

 

Recensione: Municipal Waste “The Fatal Feast (Waste In Space)”

Municipal Waste “The Fatal Feast (Waste In Space)”

(Nuclear Blast)


Per Chi Ascolta: Il caro vecchio thrash di una volta. Nel 2012.

Quinto album per i ragazzi di Richmond, Virginia al primo lavoro per la Nuclear Blast dopo un passato importante con la Earache. La band di Ryan Waste e Tony Foresta conferma quanto di buono fatto fino ad ora e “The Fatal Feast (Waste In Space)” lo dichiara con orgoglio al mondo intero. I nostri compongono e registrano sedici canzoni cattive, isteriche e dritte al collo dell’ascoltatore. 38 minuti di pura adrenalina e tempi serrati. Una dimostrazione di maturità artistica non indifferente, fatta di riff al fulmicotone, vocals al vetriolo ed up-tempo degni del thrash dei gloriosi anni ottanta. Canzoni come schegge impazzite, scorie punk e pesanti echi Anthrax in questi 16 episodi ( intro compresa ) di pure delirio metallico. Il “grazioso” concept “cannibal-spaziale” ( così come grazioso è l’artwork a cura di Justin Osbourn di Slasher Design ) accompagnerà l’ascoltatore tra ammutinamenti stellari, capitani di vascelli spaziali divorati e riff assassini. “Repossession” , “New Dead Master”, la sorprendente “The Monster With 21 Faces” ( 1.49 minuti di pura adrenalina “old school” ) e la mazzata “Jesus Freaks” sono solo dei titoli vuoti perché non c’è una canzone che surclassa le altre. Un disco da ascoltare senza sosta, ricordando che le cose fatte con semplicità sono le migliori. Per una volta semplicità non fa rima con banalità. Ben fatto.


 

Momento D'Estasi: “Residential Disaster”. Senza dubbio alcuno.

Colpo Di Sonno: Non pervenuto. Stareste svegli per un bel po’ di tempo.