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Night Ranger "High Road" (Frontiers Records)
Per Chi Ascolta: Melodic hard rock e AOR High Road segna per i Night Ranger un ritorno in grande stile alle proprie radici musicali. La formula compositiva si rivela infatti vincente,non soltanto in termini di qualità ispirativa ma anche,soprattutto,per l'ampio respiro radiofonico che promana dalle singole canzoni. La voce corposa e squillante di Jack Blade e le azzeccate armonie chitarristiche poste in essere da Brad Gillis sono i fattori principali attorno ai quali si sviluppa un album particolarmente scorrevole ed omogeneo.La freschezza della title track ,scelta come primo singolo,è indicativa dell'atmosfera di grande complicità che regna all'interno della formazione statunitense,con la componente melodica di influsso country rock posta in primo piano e sottolineata da un dettato chitarristico trascinante. Puro e intenso hard rock è invece" Knock Knock Never Stop", mid tempo caratterizzato da un grande impatto per ritmo generale e per cura riposta negli inserti corali.L'ammaliante "Rollin' On"conclude il trittico iniziale di canzoni dal tono più sostentuto e spensierato ,con il suo funky groove alimentato da un'energia propulsiva e impreziosito da un break centrale ricco di scambi solistici. La delicata ballata "Don't Live Here Anymore" interrompe,sia pure momentaneamente,le atmosfere più solari con la malinconia del cantato per poi vivere di un testacoda elettrico di grande intensità in cui Gillis lascia libero sfogo a tutto il proprio talento. Anche la successiva "I'm Coming Home"non è priva di momenti introspettivi legati a inserti elettrici che valorizzano un ritornello fatto apposta per stamparsi in mente e non lasciarla più.La plettrata iniziale di"X Generation",presto doppiata dalla sezione ritmica,introduce un brano veloce e deciso,ricco di soluzioni armoniche cui fa da contraltare la semiacustica "Only For You Only",dapprima pacata e sognante sulle note lievi del pianoforte di Eric Levy e in seguito giocata su di un'intreccio infiammato di voce e chitarra.Un riff con effetto wah wah rende contagiosa "Hang On",piuttosto canonica dal punto di vista stilistico eppure incontenibile e debordante sotto il profilo strumentale mentre "St. Bartholomew",risultato felice dell'unione di una componente di matrice NWOBHM con un mood tipicamente statunitense,si rivela la traccia più eterogenea e pesante del disco.Un ritorno piacevole quindi,dai contorni piuttosto classici e che tuttavia strizza anche l'occhio a sonorità al passo coi tempi.
Cosa Funziona: la disinvoltura con la quale i Night Ranger creano ritornelli memorabili Cosa Serve: forse una maggiore libertà d'azione alla chitarra di Brad Gillis,qui abile a porsi comunque al servizio del gruppo
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