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Recensione: Niva "Magnitude"

Niva "Magnitude"

(AOR Heaven)

Per Chi Ascolta: Hard Rock Melodico

Dopo due album pubblicati in Giappone, gli svedesi Niva sembrano intenzionati a catturare una più ampia audience col loro terzo lavoro intitolato "Magnitude" per il quale le canzoni sono state scritte dal consolidato trio Tony Niva, Roger Ljunggren e Marcus Persson, rispettivamente cantante, chitarrista e tastierista. Il suono è strabordante, pulito e potente per un hard rock melodico, arioso, puntellato da massicce dose di tastiere che abbelliscono e sostengono le parti strumentali e vocali, le cui coordinate musicali si possono trovare in Europe, Pride Of Lions, Survivor, Unruly Child, Bad Habit. Tony Niva ha un registro di voce piuttosto acuto, dote che gli permette di volare alto nel pentagramma senza forzature che spesso rendono ridicolo e poco credibile l'autore di questi maldestri svolazzi. Roger Ljunggren maneggia con padronanza e gusto la chitarra, bravo sia nelle parti ritmiche che in quelle soliste, nelle quali ultime mi ha spesso ricordato lo stile di Steve Lukather, Kee Marcello e di Tristan Avakian (superbo coi Red Dawn dello spettacolare "Never Say Surrender" del 1993!!!). Non siamo dinanzi ad illuminati innovatori del genere, piuttosto i Niva sono degli ottimi codificatori di formule e strutture apprezzate dagli amanti del genere, così che la platea che approccerà il disco resterà soddisfatta delle armonie e delle costruzioni strumentali realizzate dal quintetto che si completa con la solida sezione ritmica formata da Jan Stål (bs) e Tomas Persic (bt), col bravo tastierista Marcus Persson a fungere da solido collante, ampliando gli orizzonti degli arrangiamenti. "Never Too Late" è una dirompente opener che riassume il meglio di quanto i Niva sanno offrire, adeguatamente bissata dalla solare "Perfect Life" in puro stile scandi-melodic-hard-rock dalle azzeccate aperture melodiche. "My First And Only One" e "Just Another Heartache" si concentrano più sul versante duro, con Tony che lancia la propria ugola verso le stelle senza sbavature o incertezze, e gli assoli di Roger aggiungono sempre tonicità senza annoiare o risultare fini a sè stessi. "In A Misty Light" inizia come una dolce e languida ballad col pianoforte a offrire il tenue supporto alla lieve interpretazione di Tony, che cresce di intensità man mano che la canzone prosegue, sfociando in un ampio e romantico refrain con gli archi a dare profondità agli strumenti elettrici. Dopo questo break, i Niva tornano a rockare con le decise "Always Somewhere" e "Let It Shine", trascinanti hard rockers ben costruiti ed arrangiati, dai refrains sempre accattivanti e orecchiabili. Rispetto a questi due brani "Spanish Lullaby" risulta più contenuta ed influenzata dal class rock statunitense ed anche i ritornelli sono più curati, mentre l'assolo si concede un paio di scale pentatoniche ripetute. "Do It Again" e "Never Say Goodbye" masticano anch'esse rock americano mescolandolo con la buona scuola scandinava, ma alla fine si rivelano un buon gradino sotto il restante materiale. La conclusione è affidata a "I Feel So Alone" che dopo una prima parte delicata per solo voce e pianoforte, si accalora nel refrain nella più pura tradizione del genere. "Magnitude" racchiude diversi momenti di grande presa e godibilità senza pretendere di reinventare alcunchè e svolge appieno il proprio compito di intrattenere con classe e sincerità, quindi non siate pigri e premiate gli sforzi di questi svedesi, non ne resterete delusi assolutamente.


 

Massima Allerta: Never Too Late, Perfect Life, In A Misty Light; l'estensione vocale di Tony

Pelo Nell'Uovo: i Niva qua vanno sul sicuro, non osano mai