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Recensione: OUTOPSYA "Fake”

Outopsya "Fake"

(Lizard Records)


Per Chi Ascolta: Rock Sperimentale ed è stanco della solita musica.

Anche gli Outopsya entrano a far parte della scuderia Lizard, la casa discografica dell'inesauribile Loris Furlan, dedita a molti dei fenomeni Prog più interessanti del panorama odierno. Li abbiamo gia apprezzati nel 2009 quando con "Sum" (Videoradio) hanno conquistato l'attenzione della critica italiana e della giuria dei Progawards vincendo la categoria "Best Progattitudes Record". La sezione nello specifico sta ad evidenziare il difficile collocamento stilistico del duo Vannini - Mazzucchi. Sperimentazione Prog con interventi psichedelici, questo è quello che è stato "Sum" ed io nella recensione precedente ne ho tessuto le lodi. Eccoci nel 2011 a parlare di "Fake", questa volta un doppio cd e tanto per non cadere nel banale, gli Outopya hanno l'idea di suddividere i due cd in 11 brani ciascuno e di farli uscire in data 11-11-11! Cabala a parte, gli artisti di Rovereto dimostrano nuovamente di avere le idee molto chiare, seppur la strada intrapresa non è certo quella della vendita commerciale al grande pubblico. Il genere è impegnativo, personalmente mi fanno pensare, per l'approccio alla stesura del brano, ai primi Pink Floyd e l'iniziale "Useless Fake A Awful" la dice lunga. Certamente la band di Cambridge ha poi venduto quello che ha venduto, ma erano anche tempi differenti, oggi con questa società mordi e fuggi la vedo dura. Rumoristica fa da base a sensazioni su dei tappeti tastieristici di note sostenute, filmati sonori che esprimono sensazioni in base alla personalità di chi ascolta. La cultura musicale degli Outopsya è notevole, nei loro episodi si possono persino incontrare le atmosfere dei King Crimson, come in "Rays Rays Rays", il tutto sempre miscelato con Psichedelìa alienante. Il primo cd (Fake viola) è tutto congiunto come fosse un unico brano di cinquanta minuti. Coralità bislacche si incontrano in "N°n", voci che sembrano provenire da un altro mondo e così via fino a giungere a "Phantom", uno dei momenti più importanti del primo cd. Voci e chitarra si sovrappongono contemporaneamente e lasciano un senso di velato disturbo mentale, sensazione per i più preparati di voi (musicalmente parlando, si intende....). Chiude il cd viola "Insane", titolo perfetto. "Fake" nero si apre immediatamente in stile King Crimson con "The Word Has Been", brano che quasi possiamo cantare rispetto a quanto ascoltato sino ad ora. "Anxious" è greve, formata da brevi arpeggi oscuri e marci. Il sistema dei brani congiunti è adoperato anche in questo contesto. Uno dei movimenti più interessanti dell'intero disco è "Enter The Brain", meno sperimentale ma musicalmente più vigoroso. All'ascolto nel proseguo si denotano nuovamente sprazzi di Pink Floyd più psichedelici e a tratti persino musica minimale e ricercata, grazie anche ad effetti eco o a voci distorte. Il mondo degli Outopsya è assolutamente da esplorare, ci sono paesaggi astrusi, dove la mente si sbizzarrisce a perdersi in maniera incontrollata e libera. Personalmente denoto un ulteriore passo in avanti rispetto il debutto, il che è tutto un dire. Avanti per la vostra strada Artisti, non date retta a nessuno, questa è la passione vera della musica... inconfutabile.


 

Colpo Di Sonno: Alcuni passaggi "rumoristici" forse un po troppo insistiti, ma nel contesto non disturbano.

Massima Allerta: Alle idee.

Outopsya "Fake"

(Lizard Records)


Per Chi Ascolta: Avantgarde music

Se il precedente “Sum” di due anni orsono, mi aveva inizialmente spiazzato per poi conquistarmi ascolto dopo ascolto, il nuovo lavoro di Luca Vianini (Guitars, vocals, synth e quant’altro) e del bass player Evan Mazzocchi rischia seriamente di compromettere il mio equilibrio mentale, e davvero mai come in questo caso il nome Outopsya, ovvero “Out of Psychical Activity”è propedeutico alla proposta . Lontano anni luce dal progressive rock sperimentale e straniante fin che si vuole, ma pur sempre prog, del summenzionato primo lavoro,”Fake” è musica d’avanguardia che partendo dai King Crimson di “Islands” e “Starless and Bible Black” approda in un universo sonoro psicotico, angosciante e quanto mai criptico che, facendo propri gli insegnamenti di High Tide , Tangerine Dream , Can e Amon Dull porta alla creazione di angoscianti brani quali la lugubre “Useless, Fake & Awful”, la space oriented “Engage” o la devastante e perversa “Rays, Rays, Rays” Che aprono il primo cd, quello viola. Il pulsare psicotico e dannatamente psyco doom di “99% Of People Will” ci accompagna poi nello spazio oscuro e insidioso di “Nausia”, invero terrificante l’inciso di piano che lo caratterizza, nel quale Mr.Bungle e Frank Zappa stretti in un delirante abbraccio recitano l’ossessiva “Phantom”che prelude agli angoscianti 15 minuti 15 di “Lilies” dove inputs neo-psichedelici fanno da contraltare a tetre elucubrazioni elettro dark , mantra ieratici e le alienanti digressioni space oriented che ne caratterizzano il magmatico finale. Il secondo cd, quello nero, si apre con “The Word Has Been”, hard rock track che farebbe crepare d’invidia pure Robert Fripp, prosegue con l’eterea e struggente “Anxious”, la funky’n’fusion “Enter the Brain” che parebbe uscita dal pentolino dei Primus se non fosse pervasa da un angosciante retrogusto gothic e “Lanterns” ancor più straniante e drammatica ma suggestiva oltre ogni misura. Se “Loving You Sick” è l’astruso ibrido delle precedenti tracks ,”Khen” è davvero troppo sperimentale per le mie orecchio di vecchio cavernicolo impenitente. Insomma 90 minuti di musica, non certo facile da digerire ma dannatamente intrigante nel suo essere assolutamente autarchica e arrogante.