Speciale Muskelrock 2019


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Recensione: Primal Rock Rebellion “Awoken Broken”

Primal Rock Rebellion “Awoken Broken”

(Spinefarm / Audioglobe)

Per Chi Ascolta: Piuttosto ascoltatevi Apicella…

"Ho letto cose che voi  umani non potreste immaginarvi, critici  recensire positivamente questo abominio ed altre idiozie assortite. Ho ascoltato riff ribassati e vocals sgraziate spacciate per talento ed innovazione. Ho immaginato Steve Harris non credere alle proprie orecchie.....E tutti quei momenti prima o poi se ne andranno perduti nel tempo...come lacrime nella pioggia. È tempo di morire." Roy il replicante modificherebbe il suo celebre monologo in questa maniera ascoltando questa robaccia griffata Primal Rock Rebellion. Mi spiace che qualcuno la fuori consideri questo debut album un "buon disco", perché signori miei in queste 12 canzoni trovo banalità a profusione, pochezza compositiva e incapacità espressiva. "Awoken Broken" non merita di essere ascoltato né ora né mai in prospettiva futura e buonista : non è nient'altro che un disco di una noia epocale e da encefalogramma piatto. Il fastidioso cantato di Mikee Goodman ( un pessimo incrocio tra Jonathan Davies e Dani Filth )affossa le pochissime cose gradevoli ( qualche secondo di fattura Smith su "Bright As The Fire" ) di questo patetico debutto, perché una canzone come "Savage World" sarebbe ridicola pure per un gruppetto di dodicenni alle prime armi ( IL CANTATO E' DI UNA BRUTTEZZA ESASPERANTE ). Un disco che farà rimpiangere il gruppetto del vostro vicino di casa minorenne alle prese con le cover dei Limp Bizkit. Da evitare come la peste.


 

Momento D'Estasi: Quando finisce. Non si riesce a concepire una manciata di canzoni così atroci.

Colpo Di Sonno: Purtroppo nessuno, Mikee ce la mette tutta per disturbare la noia e Adrian Smith non fa certo una bella figura.