Recensioni: Where The Sun Comes Down "Ten Years Like in a Magic Dream"
Recensioni: Paolo Siani ft Nuova Idea
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Paolo Siani ft Nuova Idea “Faces With No Traces” (Black Widow Record)
Paolo Siani era il drummer della Nuova Idea che negli anni ’70 pubblicò tre lavori di assoluto valore quali “In the Beginnings”( il coccolino dello scrivente),”Clows” ( a mio giudizio il loro maximo capolavoro) e “Mr.E.Jones”.Tornato alla ribalta con “Castles,Wings,Stories &Dreams” del 2013,con questo nuovo lavoro evolve il suo prog rock in qualcosa che pur partendo da quanto creato dal gruppo madre,assomma in sè influenze esotiche,tentazioni jazz and fusion e estemporanee escursioni nell’hard prog,grazie anche a un “parterre de Roi” di ospiti quali fra gli altri, gli ex compagni Ricky Belloni e Giorgio Usai(pure membri dei new Trolls)e Marco Zoccheddu al piano.Ma per evitare uno sterile elenco di nomi,preferisco legare gli ospiti ai brani che li mettono in evidenza ,cominciando con il maestro di Duduk Gevorg Dabaghyyan che da par suo caratterizza ,con il magico suono dello strumento armeno, la breve ma struggente “Intro Duduk”,che introduce la dolcissima e suadente ballad “No One’s Born A Hero”,con il polistrumentista britannico Paul Gordon Manners on vocal e acoustic guitars.La seguente “Welcome Aboard”,è magistrale prog rock( in pieno Nuova Idea Style) valorizzato altresì dalle vocals dell’ispiratissimo Roberto Tiranti,dall’organo di Paolo Tognazzi e dalle chitarre di Paolo Vacchelli e Marco Abamo,mentre “Black Angel’s Claws”,con al basso Guido Guglielmetti e Paolo Siani agli altri strumenti e vocals è puro progressive struggente e sinfonico al punto giusto.”Free The Borders” è brano dalle influenze mediterranee pur rimanendo in ambito hard and prog,grazie ancora al basso di Guglielmettti,alle chitarre di Carlo Marrale,ai cori di Siani and Gordon,cori femminili e Laura Capretti alle vocals soliste.Davvero belle le digressioni melodiche del refrain intervallate da galoppate etnico progressive che impreziosiscono il miglior brano del lavoro,almeno a mio giudizio.Mi ricorda al meglio “Mr.E.Jones” e se “Rockstar” è hard and prog d’eccezione anche grazie alle chitarre di Ricky Belloni,grande Roberto Tiranti alle vocals e magistrale Paolo all’hammond and drums,la seguente e bluesy “Post War Saturday Echo” è la superba reinterpretazione di un classico dei Quatermass con ancora Roberto sugli scudi e gli altrettanto bravi Giorgio Usai all’hammond e Marco Zoccheddu al piano.Se “Three Things” è ancora prog sinfonico di inusitata bellezza ,la conclusiva “Eriu” è piacevole omaggio alla tradizione celtica,pur rimanendo in ambito squisitamente sinfonico progressivo. Insomma un grande lavoro…Buy Or Die!!!!
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