Speciale Muskelrock 2019


Rok and Roll On The Sea - Festa del Redentore


Ciao Alex!


L'Antro di Ulisse Vol. XXII


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"Beyond The Fade"

 

 

 

 

 

Recensione: Papa Roach "F.E.A.R.”

Papa Roach "F.E.A.R."

(Eleven Seven Music/Warner)

Per Chi Ascolta: Alternative metal

Assurti a star suonando nu metal (nel 2000 "Infest" fu triplo platino in USA), passati per l'alternative ed arrivati all'hard rock moderno. Questa è stata la parabola dei Papa Roach, impegnatissimi a recuperare quel terreno che, nel corso degli anni, hanno esponenzialmente perduto. Che in questa missione riescano (o meno) resta da vedere, considerato che l'incipit muscolare "Face Everything And Rise" si rivela proclama ottimistico nelle intenzioni, ma col freno a mano tirato, sorta di Linkin' Park fuori tempo massimo. Più centrate "Broken As Me", gioiellino radio friendly dall'immediatezza invidiabile ed il fascinoso mid tempo "Never Have To Say Goodbye". Discorso simile potrebbe farsi per "Gravity", riuscitissima grazie all'efficace ospitata di Maria Brink (In this Moment), mentre "Warriors", autobiografica descrizione della recente conversione cristiana del cantante Jacoby Shaddix, recupera quei pugnaci accenti hip hop, ormai mandati quasi definitivamente in soffitta. Scarsamente originali come da tradizione, con un pugno di buone canzoni ed alla perenne ricerca dell'anthem sbanca-classifiche i rinnovati Papa Roach si fanno ascoltare con indubbio piacere. Auspicando però che non diventino predicatori stile Stryper, le avvisaglie sono palesi…


 

Massima Allerta: Sicuramente "Gravity"

Colpo Di Sonno: "Devil"