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Recensione: Perfect Crime "Blonde On Blonde"

Perfect Crime "Blonde On Blonde"

(Yesterrock)

Per Chi Ascolta: Hard Rock melodico, Laos, Witness, Return

Nessuno ha sinora svelato il motivo per cui i Blonde On Blonde, dopo aver pubblicato privatamente l'album "Labyrinth Of Love" nel 1989 andato presto sold-out ed entrato nell'olimpo delle rarità, nel 1990 si sono ripresentati nella stessa formazione col monicker Perfect Crime ed un album intitolato "Blonde On Blonde". Detta questa curiosità, passiamo all'analisi delle dieci canzoni pubblicate dalla EMI norvegese ed anch'esse entrate nella cerchia delle rarità con prezzi su ebay che sono arrivati anche a 229 USD (non ho cercato aggiornamenti da qualche tempo), somma a mio parere del tutto ingiustificata considerata la qualità buona, ma non eccelsa, del contenuto. Spostatisi dalla natia Trondheim in Gran Bretagna, sotto la guida di Bernie Marsden (Whitesnake, etc), qui presente come produttore, aiuto compositore e chitarrista occasionale, e Tony Platt, impiegato nel mixaggio, con la partecipazione di Don Airey alle tastiere, Bente Smaavik (vc), Willy Bendiksen (bt), Jimmy Iversen (ch) e Steinar Eikum (bs, ex TNT) hanno dato vita ad una decina di brani dalle ampie vedute stilistiche che analizzeremo insieme e che in parte erano già presenti su "Labyrinth Of Love". Una suggestiva base tastieristica introduce l'opener "Into The Water", piacevole mid-tempo di matrice californiana che Bente canta con fare vicino a Lee Aaron su una base hard rock con qualche sfumatura blues. Su queste coordinate si muove "Shame On You", dal piglio simile agli Headpins, un impianto più anthemico e frequenti incursioni di slide guitar. "One Of These Days" è un gran bel brano melodico ed accattivante in puro stile '80s, condito dal buon lavoro di Don Airey a tastiere e pianoforte, ed è uno dei migliori momenti del disco. La prua torna a puntare gli States con "Love Me Or Leave Me" (già presente su "Labyrinth Of Love") sostenuta da una brillante e squillante sezione fiati diretti da Airey e Mardsen, un rock blues dinamico e divertente che entra nelle ossa e le fa danzare allegramente. E' tempo di rifiatare e in questo ci aiuta la power-ballad "Perfect Crime" cui un turgido Hammond infonde calore ad un brano dalle forti tentazioni blueseggianti. La seguente "Liar" porta la firma di Marsden ed è un cadenzato e pomposo hard rocker molto intenso e serrato, con "Am I Right" portare un pò di romanticismo grazie anche all'ennesimo ottimo lavoro di Don Airey a pianoforte e tastiere, una canzone che ci riporta alle radici scandinave dei nostri e sia Laos che Return fanno spesso capolino nelle pieghe della composizione, bands che tornano a trasparire dal mid-tempo "Lying Eyes" fornito di un refrain piuttosto debole e parzialmente riscattato da un intenso bridge che pone Bente e Airey sugli scudi. La situazione migliora decisamente con le successive "Key In The Door" e "Stripped To The Bone", sensuale e notturno hard rock dal fare tipicamente americano la prima, più dura ed europea la seconda, con timidi riflessi di Rainbow. Bente Smaavik proseguirà la sua carriera di cantate con alterne fortune, mentre ritroveremo Willy Bendiksen nei The Snake di Jorn Lande (che riprenderanno "Liar" su "Once Bitter"), nei Wild Willy's Gang e attualmente è al servizio di Lande insieme a Jimmy Iversen. Bene, davvero meritoria quest'opera di recupero della Yesterrock che ci dà la possibilità di acquistare un buon album a prezzi ben più contenuti di quelli che sono richiesti dal pezzo originale, e con un suono rimasterizzato per renderlo un pò più al passo coi tempo odierni. Non apparirà fra i dischi essenziali del genere, ma "BOB" ha il suo perchè.


 

Massima Allerta: "One Of These Days", "Love Me Or Leave Me"

Pelo Nell'Uovo: Livello compositivo mediamente buono, ma senza quel quid che caratterizza i capolavori del genere