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Recensioni: Paolo Siani ft Nuova Idea
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The Poodles "Tour De Force" (Frontiers Records)
Quasi avevamo dato per persi questi Poodles che pure avevano tanto ben lavorato per conquistarsi la propria fetta di seguaci negli scorsi sette anni, a partire da quel lampo che schioccò nel 2006 con "Metal Will Stand Tall". L'assenza quasi totale di attività live e il mancato successo del precedente "Performocracy", che pure aveva diversi motivi di interesse, ci aveva fatto pensare ad una band allo sbando, ed invece, eccoli di nuovi qui, puntuali, con un nuovo lavoro da presentare. Certo l'ispirazione non è più quella dei primi tempi, ma le idee ci sono così come le sempre presenti grandissime melodie, che rendono quasi ogni pezzo orecchiabile. Nulla di nuovo, quindi, se già li conoscete, ma tanti bei pezzi in sequenza sì, partendo dai buoni ritmi di "Misery Loves Company". E' ancora presto per dire che si è fatto centro ma già la successiva "Shut Up!", caratterizzata da un refrain che ti si stampa in testa all'istante ci fa presagire bene e ciò è confermato dall'ottima "Happily Ever After". Più avanti è la ruvida "Viva Democracy" a rompere un po' il solito schema degli svedesi, ma senza uscire da binari ben definiti. Poco dopo ci troviamo già immersi in una più consona ballatona, "Leaving the Past to Pass", veramente riuscita e con il cantante, Jakob Samuel, sempre più sugli scudi. "40 Days And 40 Nights" è stata giustamente scelta come singolo: facile e caratterizzata da un coro di impatto che funzionerà anche in radio. Il resto del disco scappa via su questo sentiero ben tracciato, solo la bonus track, "En För Alla För En" ce li fa trovare in una versione ancora più poppy del solito, ma il pezzo, in lingua madre, è stato prodotto per la nazionale di Hockey svedese, in occasione dell'ultimo mondiale, ed i nostri hanno portato fortuna se è vero che dopo sette anni sono tornati a vincere il torneo mondiale. Ancora un bel disco dei Poodles, che però non si schiodano molto dal consolidato schema, nel nome di "squadra che vince..", di certo sfoderando una certa classe e maturità compositiva che arricchiscono questo prodotto. Che comunque non passerà inosservato, perché ha tutto ciò che serve: energia, divertimento, buoni cori, belle trame, belle melodie a profusione, tanti bei refrain sparsi qua e là. Un buon lavoro a cui confidiamo farà seguito ora una lunga attività live, campo in cui il carismatico Jakob e soci ci sanno fare e molto bene!
Momento D'Estasi: i refrain di grande impatto di "Shut Up!" e la ballatona "Leaving the Past to Pass" Pelo Nell'Uovo: qualche pezzo di troppo verso il finale, ma nulla di così eclatante
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