Speciale Muskelrock 2019


Rok and Roll On The Sea - Festa del Redentore


Ciao Alex!


L'Antro di Ulisse Vol. XXII


Intervista con i White Skull

Recensioni: White Skull

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Intervista con i Thomas Hand Chaste

Recensioni: Where The Sun Comes Down

"Welcome"

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"Ten Years Like in a Magic Dream"

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"Faces With No Traces"

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"Beyond The Fade"

 

 

 

 

 

Recensione: Rakel Traxx "Bitches Palace"

Rakel Traxx "Bitches Palace"

(Shotgun Records)

Per Chi Ascolta: hard rock grezzo, Faster Pussycat, primi Motley Crue

Il porto di Marsiglia non rimanda certo alla luccicante Hollywood ma anche tra le strade della città francese si respira aria di Sunset Boulevard grazie ai Rakel Traxx, che dopo una lunga gavetta (ricordo di averli visti ad un Glam Attakk torinese di anni fa) arrivano al disco d'esordio. A dispetto dell'immagine patinata, i quattro pestano per bene sugli strumenti, le 13 tracce che compongono “Bitches Palace” sono quasi tutte up tempo, caratterizzate da un ruvido gioco di chitarre e da un cantato asciutto e diretto. Loro stessi si definiscono sleaze rock contaminato da punk e metal e direi che il termine calza a pennello. All'assalto quindi con le varie “Give Me Your Love”, “Fuck You!!!”, “Prostitute's Night”, mentre leggermente più lente, ma dal ritmo sempre incalzante, troviamo “Girlz” e “Everybody Dreams”. Non può mancare la ballad, “Try Again”, in ogni caso anomala, dato che anche qui la pensantezza di base permane. Disco godibile, non tanto da festa come si potrebbe immaginare, privo di highlights ma apprezzabile nella sua interezza.


 

Massima Allerta: il metal-sleaze di “Prostitute's Night”

Colpo Di Sonno: poca personalità, ma it's only rock n' roll