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Recensione: Rated X "Rated X"

Rated X "Rated X"

(Frontiers Records)

Per Chi Ascolta: Hard rock e AOR

I Rated X sono un supergruppo formato da musicisti d'eccellenza del panorama hard rock internazionale,riuniti per l'occasione per merito del fiuto artistico di Serafino Perugino, mente creativa della Frontiers Records.I nomi in questione sono tali da invogliare immediatamente all'ascolto.Dietro il microfono troviamo infatti Joe Lynn Turner (Rainbow,Deep Purple,Malmsteen), Tony Franklin (Blue Murder) al basso e Carmine Appice (Vanilla Fudge,Blue Murder),fratello di Vinnie,alla batteria,affiancati da Karl Cochran (Ace Frehley) alla chitarra. La sommatoria della cifra artistica di questi talentuosi componenti offre come risultato un frizzante disco di hard rock classico che attinge a piene mani dalla migliore tradizione settantiana e ottantiana del genere.L'opener "Get Back My Crown" richiama alla mente i Rainbow più orientati verso l'airplay radiofonico e brilla di luce propria in virtù del registro vocale di Turner,che passa da toni caldi e appassionati ad altri diretti ed energici.Il riff stoppato di "This Is Who I Am" funge da linea direttrice per un brano che fa di una solida sezione ritmica e di cori melodici blueseggianti i propri punti di forza.Puro Blue Murder sound è la semi ballad "Fire And Ice",con il basso pulsante di Franklin in grande evidenza e linee chitarristiche pregevoli.I Deep Purple anni '80 fanno capolino nella ritmata "I Don't Cry No More",con le tastiere vintage del produttore Alessandro Del Vecchio a cesellare con arabeschi di note una canzone trascinata da un assolo torrenziale di un superlativo Nikolo Kotzev in veste di ospite.La prima gemma autentica dell'album giunge con "Lhasa", suite magniloquente introdotta da sonorità tibetane e costruita su un riff orientaleggiante,a metà strada tra "Kashmir" dei Led Zeppelin e "Still Of The Night" degli Whitesnake,con la voce di Turner a disegnare un affresco melodico sontuoso tratteggiato da un'intensa prova batteristica di Appice.Tutta appannaggio del solismo di Cochran è "Devil In Disguise",torrida e sensuale, mentre l'introspettiva "You Are The Music" si avvicina per ispirazione all'AOR più raffinato ed elegante.La debordante "Peace Of Mind" fa capire che il gruppo è capace di imporsi anche su territori molto tirati e dall'impatto frontale,con il mid tempo di "Maybe Tonight" a fare da contraltare in un tripudio corale intenso e ispirato.Come restare impassibili di fronte all'energia contagiosa di "On The Way To Paradise" o alla dolcezza di "Our Love Is Not Over",emozionante ballata sublimata da un Turner sopra le righe?.E' la cattiva "Stranger In Us All" a porre il sigillo a un disco che può definirsi moderno nella rilettura dei classici del genere,suonato in modo magistrale da una formazione i cui membri,di datata esperienza artistica,non vogliono proprio saperne di appendere gli strumenti al chiodo.


 

Cosa Funziona: La qualità complessiva elevata delle canzoni e l'intensa prestazione di un gruppo dalla classe sopraffina

Cosa Serve: Cosa ne dite di un prossimo tour dal vivo?