Speciale Muskelrock 2019


Rok and Roll On The Sea - Festa del Redentore


Ciao Alex!


L'Antro di Ulisse Vol. XXII


Intervista con i White Skull

Recensioni: White Skull

"Will of the Strong"


Intervista con i Thomas Hand Chaste

Recensioni: Where The Sun Comes Down

"Welcome"

Recensioni: Pandora

"Ten Years Like in a Magic Dream"

Recensioni: Black Star Riders

"Heavy Fire"

Recensioni: Kreator

"Gods Of Violence"

Recensioni: Danko Jones

“Wild Cat”


Intervista con i Saxon

Recensioni: Paolo Siani ft Nuova Idea

"Faces With No Traces"

Recensioni: Ted Poley

"Beyond The Fade"

 

 

 

 

 

Recensione: Razzmatazz "Rock'N'Roll Hero"

Razzmatazz "Rock'N'Roll Hero"

(Good-Night-Music-Records / Frontiers)

Per Chi Ascolta: Hard Rock tradizionale con qualche venatura Heavy.

Nuovo trio proveniente dalla Germania meridionale (da non confondersi coi quasi omonimi veronesi Ratzmataz) formatosi nel 2010 ed alle prese con un tradizionale e coinvolgente hard rock le cui radici si abbeverano alla tradizione di ZZ Top ed Ac/Dc con un pizzico di NWOBHM, capitanato dal cantante/chitarrista Tom Schaupp la cui prova è calda e grintosa quanto basta. Timothy Toing (bs) e Matthew Sting (bt) completano i ranghi conferendo una solida e compatta base ritmica come richiesto dal genere proposto. L'opener "Rock 'n' Roll Hero" è un tempo medio che profuma dei migliori ZZ Top d'annata, "Stompin'" e "Heat Up My Night" hanno la semplicità degli Ac/Dc con Bon Scott alla voce, "Frozen Water" ricorda più i Rolling Stones mescolati ai Black Crowes e chiude un quartetto iniziale piuttosto omogeneo e tutto sommato piacevole. "Metalgod" non è poi così heavy anche se la lezione dei Judas Priest e dei Saxon ha lasciato qualche scoria nella vena compositiva della band, ma si tratta di un episodio irrilevante come in fin dei conti si rivela la successiva "Takkaa Takkaa", più fedele alla lezione di Angus Young. "Overdose" inserisce qualche suono da 'party' impregnato di blues e il tutto potrebbe ottenere qualche passaggio radiofonico, mentre si torna all'hard rock con le ritmate "Drive Me Home" e "Bad Money", discrete songs senza infamia nè lode. "Too Young To Die" e "Metalgod - The Adoration" chiudono il cd spostando il tiro verso un heavy metal derivato dai Saxon e dai Judas Priest primi anni ottanta, ma è stato piuttosto faticoso arrivare a loro che occupano rispettivamente il tredicesimo ed il quattordicesimo posto nella tracklist! Tutto sommato non si rilevano cadute di tono nelle quattordici tracce presentate che comunque soffrono di una mediocrità compositiva piuttosto evidente cui si aggiunge una scarsa personalità esecutiva che renda il trio capace di farsi notare nell'affollato e competitivo panorama musicale. La sufficienza è raggiunta, ma oltre non mi sento di potermi spingere.


 

Csoa Funziona: trio affiatato e compatto

Cosa Serve: personalità, songwriting. Quattordici canzoni di questo livello, poi, sono troppe