Speciale Muskelrock 2019


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Recensione: Revolution Road "Revolution Road"

Revolution Road "Revolution Road"

(Avenue Of Allies)

Per Chi Ascolta: Hard Rock Melodico di classe

La nascita del progetto Revolution Road si deve ad una conversazione fra Gregor Klee (boss della AOA) e Alessandro Del Vecchio circa alcuni dei loro cantanti favoriti che da un pò di tempo erano assenti dalle scene, ed ecco così spuntare il nome di Stefan Berggren (Snakes In Paradise, Company Of Snake) il quale, contattato dallo stesso Del Vecchio, si mostrò interessato al progetto che vede partecipi anche Paul Logue (bs - Eden's Curse, Lavalle), Franceso Jovino (UDO, Sapphire Eyes, Hardline, etc), Carmine Martone (ch - Charming Grace) e Francesco Marras (ch). Fra le dieci canzoni del cd appaiono anche alcuni brani mai utilizzati dagli Snakes In Paradise, ma la maggior parte del repertorio è stato composto fra l'autunno 2011 e l'inverno 2012 con l'apporto dell'onnipresente Del Vecchio. La selezione finale del materiale, ad ogni modo, è stata fatta da Gregor in persona ed oggi siamo qua ad ascoltare un gran bel disco ottimamente prodotto da Alessandro Del Vecchio che conferisce ai brani calore e profondità, con un ottimo bilanciamento dei suoni. L'opener "Wings Of Hope" è esplosiva nei riffs e nelle melodie, con le chitarre e le tastiere e supportare un Berggren in gran spolvero a dominare le strutture armoniche dannatamente orecchiabili. "Shooting Star" ha un carattere più mainstream e rassicurante, sfoderando una bellissima melodia ed un refrain di gran livello, mentre la titletrack si adagia su ritmi medi ed emana refrazioni alla Whitesnake, tenute comunque ben a bada da un attento songwriting che ci concede degli ottimi momenti di hard rock melodico ed un bel duello chitarristico fra Carmine e Francesco. "Hold On" recupera il gusto americano non così lontano da Firehouse o Winger dei loro migliori momenti, mentre "Ain't Gonna Give My Heart Away" trae linfa ispirativa dal blues e lo ammanta di tanta melodia AOR, con la ciliegina sulla torta rappresentata dall'assolo di Alex Beyrodt (ch - Sinner, Primal Fear, Silent Force, Voodoo Circle). Si torna sui binari melodic hard rock con "Love's Got A Hold On Me" che ruba alcuni piccoli passaggi ai Thin Lizzy e la voce di Berggren si ricorda dei suoi trascorsi coi Company Of Snakes, segnando comunque un piccolo passo indietro qualitativo che viene subito ripristinato da "Losing You" e "Take Your Love To Town", classici esempi di hard rock melodico con un tocco di blues che non guasta mai, grandi chitarre corredate da Hammond e voci che non si risparmiano mai. Dopo tanta energia e potenza era necessaria un'oasi più leggera e "Pretending Hearts" svolge egregiamente questo ruolo col suo fare lieve e spensierato. "Balloon" chiude la tracklist con quel suo incedere alla Thunder, un brano classico nel suo genere, splendidamente interpretato da tutti i musicisti ed un ottimo modo di salutare con classe e simpatia l'ascoltatore. Restano da menzionare gli ospiti Thomas Jakobsson e Stefan Jonsson (Snakes In Paradise) oltre a Marcus Jidell (Royal Hunt, Alfonzetti), intervenuti ad impreziosire una raccolta di canzoni che, pur senza inventare alcun canone particolare, mostrano una buona vena compositiva ed interpretativa, facendo contenti e soddisfatti gli acquirenti del cd. Un caloroso bentornato a Berggren che rinnova il proprio stile proponendosi a livelli di assoluta qualità.


 

Massima Allerta: a parte "Love's Got A Hold On Me" leggermente sotto tono, il resto è gustosamente eccellente

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