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Recensione: Saxon “Sacrifice”

 

Saxon "Sacrifice"

(UDR Music/Kizmaiaz)


Per Chi Ascolta: metal classico, Accept, Judas Priest

"Sacrifice", se ci fosse qualcosa da sacrificare agli Dei per acquisire l'eterna giovinezza di questi stalloni britannici ditemelo che me lo procuro immediatamente. Guidati da un Biff Byford che varcata la soglia dei 60 anni si carica sulle spalle anche il lavoro di produzione, i cinque ritornano con un album che abbina sapientemente radici NWOBHM e sonorità attuali. "Sacrifice" è caratterizzato da un suono di chitarra più crudo e cattivo, e la title track subito in apertura ne è un chiaro esempio, con un riff più alla Testament che alla Saxon. Tutto l'album comunque appare più ispirato del precedente "Call To Arms", con le nove canzoni che in 40 minuti ben si amalgamano tra loro rendendo il lavoro compatto e scorrevole. Da copione ma efficaci i mezzi tempi: intrigante "Made In Belfast", solenne nell'incedere, sembrerebbe il classico pezzo quadrato alla Accept ma si intromette una specie di mandolino folk; divertente "Walking The Steel", più blueseggiante, con rintocchi di AC/DC. Alta velocità invece per l'ottima "Warriors OF The World" mentre risulta più scontata e monotona nella sua doppia cassa "Guardian Of The Tomb". Gli episodi migliori risultano essere "Stand Up And Fight", heavy di stampo classico, battagliero non solo per il testo, e "Night Of The Wolf", brano dalla struttura intricata dove un ritornello possente emerge tra arpeggi e passaggi più meditati. Per finire grezzo rock con "Standing In A Queue", traccia di chiusura di un lavoro che ben bilancia tonnellate di esperienza e quella buona dose di creatività che i nostri dimostrano ancora di possedere.

 

Massima Allerta: l'anthemica "Stand Up And Fight".

Colpo Di Sonno: l'onesta "Wheels Of Terror", l'unica che sa di "già sentito"

Per Chi Ascolta: Heavy Metal tradizionale

Formatisi a Barnsley (South Yorkshire) nel 1976 dall'unione di due bands locali (SOB e Coast), i pionieri della New Wave of British Heavy Metal pubblicano quest'anno il loro ventesimo album in studio intitolato "Sacrifice" che è disponibile come cd singolo (con dieci nuove canzoni) o in edizione limitata con un bonus cd di ulteriori cinque brani; solo su iTunes è disponibile un'ulteriore pezzo "Luck Of The Draw", ma qui vi parlo dell'edizione normale. Centocinque secondi dell'intro strumentale "Procession" e i Saxon ci attaccano frontalmente coi rudi e selvaggi riffs di "Sacrifice", crudelmente affidata alle asce di Paul Quinn e Doug Scarratt, con Biff Byford a cavalcare le onde sonore da consumato surfer quale è. Un ennesimo esempio della pura attitudine Heavy Metal che la band albionica continua a manifestare (seppur non sempre brillantemente) da oltre tre decadi. La seguente "Made In Belfast" è inaspettatamente aperta da un mandolino (che in sottofondo continua a colorare molte parti della canzone), ma bastano pochi secondi e ci pensano il basso di Carter e la batteria di Glocker a dettare i tempi ad un brano che prosegue compatto come un macigno e con chitarre ipercompresse, per aprirsi ad un refrain che piano piano entra in testa e vi resta a lungo. La passione di Byford per la velocità viene omaggiata da "Warriors Of The Road" ("Motorcycle Man" ne è un illustre precedente), un viaggio al fulmicotone ottimamente pilotato dall'indomito five-piece, classe e potenza come raramente le nuove generazioni si ricordano di abbinare. "Guardians Of The Tomb" possiede uno dei migliori e melodici ritornelli heavy metal che i Saxon abbiano mai sfornato, il tutto su una base sostenuta ed incalzante che non manca neppure alla più 'pacata' (ma anche più epica) "Stand Up And Fight", un invito a non mollare mai e combattere anche da solo contro il mondo per ciò in cui si crede. "Walking The Steel" rappresenta la prima traccia dal tempo medio e cadenzato dell'album e descrive la costruzione del grattacielo a New York per onorare le vittime delle Twin Towers, un toccante omaggio seguita dalle epiche e pompose sonorità di "Night Of The Wolf", altro brano di chiara matrice NWOBHM con breaks di chitarra acustica e cori simil-monacali che arricchiscono in emozionalità il bel risultato finale. Si resta sempre in territorio HM anni ottanta con "Wheels Of Terror", altro eccellente parto compositivo ed esecutivo che scatenerà irrefrenabili istinti da headbanging. "Standing In A Queue" chiude l'album con la struttura compositiva semplice e diretta tipica degli Ac/Dc e come questi diverte e coinvolge, rappresentando un simpatico ed ironico saluto dopo tanto metallo bollente colante dagli speakers. Ho ascoltato l'anteprima su iTunes di "Luck Of The Draw", che pare attestarsi più sulla tradizione hard rock britannica dei Whitesnake/Bad Company combinata con l'energia dei nostri, e dei brani che formano il bonus cd, ovvero la versione orchestrata di "Crusader", una nuova registrazione di "Just Let Me Rock" e "Forever Free", le versioni acustiche di Requiem e "Frozen Rainbow", ma ovviamente non posso esprimermi compiutamente su queste. Restando al cd normale, non posso che restare affascinato da una band che sin dal suo secondo disco "Strong Arm Of The Law" condivide il mio percorso da adolescente a adulto e che, eccetto poche eccezioni, non mi ha mai stancato di ascoltare. L'aquila non ha ancora voglia di fermarsi e continua a volare alta e fiera nei cieli musicali, Long Live Saxon!


 

Massima Allerta: Il songwriting, le performances, la produzione, il feeling, la passione.... altro?

Pelo Nell'Uovo: l'originalità non ai massimi livelli (machissene...) e poi dieci brani per poco più di quaranta minuti, forse potevano regalare qualcosa in più ai loro fans. Ma si tratta di strategie di marketing che a volte mi restano ostiche da condividere.