Speciale Muskelrock 2019


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Recensione: Skintrade "Refueled"

Skintrade "Refueled"

(AOR Heaven)

Per Chi Ascolta: Skintrade

Formatisi nel 1991 e con due albums pubblicato nel 1993 e nel 1995, gli Skintrade sembravano avviati verso una bella carriera facendo da spalla a bands come Motorhead, D.A.D. e Therapy, o grandi eventi quali Rock am Ring ed il Dynamo open air ma alla fine del 1995 i vari membri decisero di separare le proprie strade e soprattutto il cantante Matti Alfonzetti ha guadagnato una certa visibilità lavorando con Jagged Edge, Boxer, Damned Nation, Radioactive, Rage Of Angels, Impera ed i Red, White And Blues, oltre a tentare la strada da solista. I fans non hanno mai smesso di chiedere la reunion della band, fatto che si è concretizzato nel maggio 2011 con l'album "Skintrade - Past And Present", un 'best of' che vedeva alcune nuove composizioni a fianco di versioni rimasterizzate di precedente materiale, ed oggi abbiamo fra le mani il primo full-lenght-album dal 1995, un cd che riflette la natura reale della band svedese, ovvero brani energici basati su potenti riffs ed una buona dinamica, un'attitudine hard rock condita da un invidiabile senso per buone melodie senza scivolare in cliche ipersfruttati e questo è un plus da lodare per Matti Alfonzetti (vc), Hakan Masen Persson (bt), Håkan Calmroth (bs) e Stefan Bergström (ch). L'opener e primo singolo "Monster" è piena di grinta e cattiveria rock, con basso e chitarra ad eruttare esplosivi riffs granitici sostenuti da indiavolate percussioni, su tutto ciò si erge l'aggressiva prova vocale di Matti, e su simili linee si muove la seguente "Liar" che attualizza nella strofa l'hard rock tipico dei primi anni settanta stile Mountain e la correda di un buon refrain anthemico al passo coi tempi odierni. "Pay In Blood" nel suo complesso è più orecchiabile senza rinunciare a sonorità comunque aggressive e decise, aspetto che torna a dominare "Hardcore MF Heartattack", brano il cui titolo dice tutto sulla sua essenza. "Close My Eyes" rallenta il ritmo, ma non l'intensità, ed il forte tenore di "Refueled" viene mantenuto senza alcuna esitazione anche in "Getting Away With Murder", "Mountain" e "Worse Than Wasted", e solo adesso gli Skintrade ci concedono un pò di respiro con la blues ballad "Been To The Bottom" cui non vengono fatte mancare opportune iniezioni di elettricità. "Dying In Your Arms" si avvicina al modern rock più heavy, mentre "Wild One" e "Look Me In The Eye" chiudono la scaletta riportandoci sullo stesso climax dell'inizio, solo con qualche oncia in più di attezione alla melodia. Un buon ritorno sulle scene con una selezione di brani che soddisferà i loro fans più competenti ed agguerriti che apprezzeranno la maturità raggiunta dal quartetto, avvicinando al contempo nuovi adepti.


 

Massima Allerta: l'assenza di fillers o cali di qualità/tensione

Pelo Nell'Uovo: nove anni per ascoltare un loro nuovo album!!!