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Sonata Arctica "Live In Finland" (Nuclear Blast/Audioglobe)
Un altro live/dvd dei Sonata Arctica, dopo “Songs of Silence” e “For the Sake of Revenge”? Va bene il successo, va bene le strategie di mercato della Nuclear Blast… ma in periodo di recessione quanti vorranno fare proprio questo lussuoso cofanetto di brani che, in alcuni casi, vengono presentati per la quarta volta nella discografia ufficiale dei finlandesi? Domanda destinata a restare senza risposta e a cui segue un’altra precisazione: qui si recensisce soltanto il doppio cd, tenendo conto che la sezione video del package non è stata resa disponibile. Cominciamo dal primo concerto, tenuto (guarda caso) in Finlandia lo scorso aprile. “Flag in the Ground”, che apre la scaletta, è uno dei quattro pezzi scelti dall’ultimo “Days of Grays”: la resa sonora è incredibilmente secca, soprattutto per i suoni di batteria, e il mixaggio privilegia in modo eccessivo la voce di Tony Kakko (autore, come di consueto, di una prova pulita ma non spettacolare). “The last amazing Grays”, il brano davvero vincente dell’ultimo disco, soffre sostanzialmente degli stessi problemi, e l’effetto-pentola su alcuni passaggi del pur energico drumming di Tommy Portimo è inevitabile. Con il budget di cui di solito dispongono i Sonata era lecito attendersi di più! In “Juliet”, bisogna riconoscerlo, l’amato/odiato singer si rende finalmente autore di una prestazione maiuscola; la canzone sfocia in “Replica”, che è sempre così bella da far dimenticare ogni possibile difetto d’esecuzione (per dirne uno a caso, il fatto che Kakko chiami troppo presto il pubblico a cantare la seconda strofa!). Il revival da “Ecliptica” continua con una versione molto aggressiva di “Blank File”; “Paid in full” è proposta con le chitarre troppo ribassate. Dopo un veloce strumentale, utile semplicemente a presentare i musicisti, “The Misery” punta tutto sul sentimento così come la bella versione acustica di “Letters to Dana”. Il concerto si chiude con “Caleb”, brano che il sottoscritto non apprezza più di tanto (ma che sembra invece assai gradito al pubblico) e con una torrenziale “Don’t say a Word”. Il secondo disco, decisamente più breve, si apre con una poco convinta “Paid in full”, mentre è da applausi la coppia “8th Commandment”/”Replica”… anche se quest’ultima presenta assurdamente lo stesso errore dell’altra versione! Stavolta la batteria è registrata molto meglio e ne trae giovamento soprattutto “Tallullah”. Due classici a chiudere l’incredibile maratona live: “White Pearl black Oceans” e l’immancabile “Full Moon”. Tirando le somme, il giudizio è inequivocabile: “Live in Finland”, edito anche in doppio vinile (che però presenta soltanto il contenuto del primo cd) non è indispensabile neanche a chi abbia finora seguito, come chi scrive, ogni passo dei Sonata. Se poi Natale vi rende più buoni e più spendaccioni, allora buon ascolto e buona visione!
Momento D'Estasi: I brani estratti dall’antichissimo “Ecliptica”. Colpo Di Sonno: E’ il terzo live in 13 anni… non sarà troppo?
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