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Steelwing “Zone Of Alienation” (NoiseArt Records)
Gli Steelwing erano sorti agli onori delle cronache due anni or sono, con un debut di forte impatto, “Lord Of The Wasteland”, che li aveva fatti conoscere ai metalheads di mezzo mondo. Oggi i giovani svedesi tornano all’attacco con un disco che conferma ed anzi amplifica l’ottima impressione iniziale. Certo sembra che questo “Zone Of Alienation” sia uscito dal manuale del perfetto LP heavy metal del nuovo millennio, fedele alle sonorità originali degli 80s, con il giusto riferimento a band, come gli Iron Maiden dei primissimi tempi solo per citare un nome che viene in mente al primo ascolto, che hanno fatto la storia del genere. Un lovoro potente e ben prodotto quanto serve in questo 2012, ma di certo non si può dire che ci sia molto di nuovo. Ma non è uno sterile lavoro di copia-incolla quello dei ragazzi svedesi, c’è una certa verve artistica dietro al loro calarsi negli abiti dei suonatori di metallo classico. Così come sul primo lavoro è sempre sugli scudi la voce profonda e potente di Riley, che sicuramente alza il livello del tutto. Si parte con una breve intro, che apre questo semi-concept album ambientato in un fantascientifico futuro non molto lontano, lasciando presto spazio alla cavalcata di “Solar Wind Riders”, che possiede il refrain e la forza giusta per trainare il disco. Il lavoro si snoda perlopiù attraversando momenti ad alto ritmo ed energia (“Full Speed Ahead!” dice tutto già nel titolo…), energia che non manca anche quando, sulla più melodica “Breathless”, altro momento clou del disco, si scende ad un regime di giri dimezzato, proponendoceli così meno scontati e monocordi. Il tutto senza uscire troppo dal seminato, ma mostrando comunque una certa maturità compositiva, che sfocia in “Lunacy Rising” che, chiudendo il disco, in circa dieci minuti riesce a snocciolare tutto quanto sono gli Steelwing oggi, non annoiando pur nella lunghissima durata, abituati come siamo ai “mordi e fuggi” dei pezzi che vanno per la maggiore oggi. Certo qualcuno lamenterà la totale assenza di novità nel loro sound. Se invece non cercate in fondo nulla di così nuovo o sperimentale, solo buoni e divertenti pezzi heavy metal, pezzi con il giusto tiro e verve, questa band ha l’entusiasmo e l’attitudine giusta, unita alla gioventù, capace di farvi abbandonare per un po’ il solo ascolto dei soliti grandi classici, i cui solchi oramai si stanno consumando nell’uso!
Momento D'Estasi: “Breathless” non è il momento più potente, ma è quello più caldo e coinvolgente dell’intero disco. Pelo Nell'Uovo: Come capita in questi casi, saranno spesso snobbati ed etichettati come cloni...
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