Speciale Muskelrock 2019


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RECENSIONE: Story Of Jade "Loony Bin"

Story Of Jade "Loony Bin"

(Black Tears/Masterpiece Distribution)


Per Chi Ascolta: horror metal

Secondo full lenght della storia dei toscani Story Of Jade che hanno dato alle stampe questo "Loony Bin" a inizio anno (arriviamo in colpevole ritardo, ma si sa i dischi da ascoltare sono sempre tanti...). E ci arrivano con la giusta maturità per proporci un lavoro ben strutturato e ben studiato. Certo, i canoni sono quelli di un genere non proprio innovativo, ma questi dieci pezzi sono intrisi di una certa vibrazione positiva, e sono arricchiti soprattutto da una voce ispirata e versatile, e da un martellante riffing thrash, pur condito da ampie melodie e cavalcate folli. Così dopo i pochi attimi dedicati all'intro, è il momento della title track, che mette fin da subito in luce quanto troveremo su tutto il disco… con una parte di graffiante metallo, addolcita da sinistre tastiere che evidenziano il filo conduttore, ovvero la pazzia umana. Un buon mix, ben sviluppato, con buona tecnica, che però a tratti sembra non spiccare il volo… siamo chiari, scivola via, divertente, credibile, ma senza quel tocco in più che renderebbe il disco memorabile. E il discorso continua fin dalle thrasheggianti trame di "The Book Of Lies", tenendosi su buoni binari, che a volte deviano verso melodie malate che però poco dopo si fondono in affondi martellanti, così come più "recitata" la parte su "Symphonies From The Grave", con la sua divertente introduzione, o i continui cambi di ritmo di "Room 501". La strada tracciata è di quelle buone per ritagliarsi un certo spazio in questo inflazionato mondo anche fuori dai confini nazionali. Da segnalare inevitabilmente alcune "guest star", come Gerre dei Tankard a duettare con la sua potente vocalità, così come Antonio Aiazzi dei Litfiba alle tastiere sulla tagliente "Psychosis In A Box", per finire con Steva dei Deathless Legacy. Di sicuro non annoiano l'ascoltatore con continui cambi di ritmo e passaggi non scontati, ma rimaniamo un po' con la sensazione che qualcosa manchi.


 

Cosa Funziona: la voce di Bapho Matt che tiene alta l'attenzione per tutta la durata

Cosa Serve: un guizzo, un pezzo che si stagli dagli altri.