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Symphony X "Underworld" (Nuclear Blast)
Per Chi Ascolta: progressive power metal sinfonico. Finalmente, dopo oltre quattro anni di attesa, ecco qui il nuovo lavoro del mio gruppo preferito. Il che vuol dire ansia da primo ascolto e un notevole dispendio di energie per essere presente al 100% e cercare di entrare nell'ottica di una possibile evoluzione stilistica o di un pericoloso ripetersi di quanto sentito nei precedenti otto album. Dopo qualche ascolto posso dire con sollievo che il trademark è rimasto quello e, allo stesso tempo, il sound si è evoluto verso una direzione che appare una naturale conseguenza dei precedenti lavori. Iniziamo dalla scelta dei due singoli "Nevermore" e "Without You"; se è vero che tra gli undici brani del disco sono senza dubbio i due più adatti ai passaggi radiofonici e alle altre tappe promozionali obbligate, è anche vero che il rischio di snaturare quella che è la trama narrativa dell'album è alto. Il marchio SX viene rispettato e la qualità è ancora alta abbassando però i toni: gli strumenti – chitarra a parte- tenuti a freno, la voce a tratti più pulita, le incursioni progressive più innocue. Certo, forse a orecchie meno esperte la differenza potrebbe sembrare minima, ma ai "puristi" non sarà certo sfuggita; teniamo però per buono il tentativo della band di raggiungere un pubblico meritatamente più vasto per poi riservare agli affezionati quel che il resto dell'album ha indubbiamente da offrire. Lo stesso Michael Romeo ha definito questo disco "aggressive as fuck", ed è vero: se negli anni i SX hanno flirtato con atmosfere epiche e talvolta rabbiose, adesso sono decisamente scesi negli Inferi e da lì hanno preso il comando di file di demoni addomesticati a furia di sprangate sonore. Non per nulla "Underworld", pur non essendo un concept al 100%, è ispirato all'Inferno di Dante che viene illustrato anche nella copertina dove gloriose ricompaiono le maschere, con i cerchi infernali e simboli che narranno le punizioni destinate ai dannati. La natura cinematografica del lavoro si palesa sin dalle prime note di "Overture", e allo stesso tempo si iniziano ad apprezzare quei passaggi che possono essere solo dei Symphony X e che percorrono l'intera trama dell'album; da qui in poi è chiaro che si tratti di un disco iper-tecnico, veloce, progressive ma anche epico e melodioso, che gode di un nuovo equilibrio esecutivo che spinge ogni strumento al 100%, con una chiara preponderanza delle chitarre di un Michael Romeo in grande spolvero, a tratti dittatoriale. Singoli a parte, vere e proprie epifanie sonore aspettano minacciose l'ascoltatore. Le tortuose strade della title track vanno percorse più e più volte per apprezzarne appieno le evoluzioni, le esplosioni di "Kiss Of Fire" lasciano poca tregua, i riff killer e la sinuosità del cantato di "Charon" ammaliano; "To Hell And Back" si concede un tono un po' più mainstream, ma ci pensa Russell Allen, maestoso e versatile come non mai, l'uomo che con la sua voce fa quello che vuole, a salvare la situazione. "In My Darkest Hour" è un potenziale singolo, perfetto per il mercato con le sue linee melodiche diabolicamente morbide, mentre "Run With The Devil" sceglie soluzioni a tratti più crude, impreziosite dal fine lavoro di Pinnella e intercalate da ritornelli quasi ottantiani; ma è con gli ultimi due brani "Swan Song" e "Legend" che si raggiunge l'apice, due indiscussi capolavori Prog tutti da scoprire che rendono giustizia a ogni singolo membro della band e a un songwriting di tutto rispetto. Che dire, i SX si sono fatti attendere e Russell Allen ha imperversato per dischi e palchi di tutto il globo facendomi temere per il peggio, ma "Underworld" ha ripagato attese e dubbi vari; Romeo è incazzatissimo, Rullo martella come e più del solito, Pinnella ha ricominciato a farsi sentire, LePond non manca di tessere i suoi ricami e Allen canta e non c'è null'altro da aggiungere. Io ancora attendo "The Accolade III" ma, nel frattempo, posso accontentarmi.
Colpo Di Genio: "Swan Song" e "Legend", due autentici capolavori! Colpo Di Sonno: ma no!
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