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Recensione: Tankard "A Girl Called Cerveza”

Tankard "A Girl Called Cerveza”

(Nuclear Blast)

Per Chi Ascolta: Il caro vecchio thrash Tedesco!

I Tankard sono ormai una istituzione del metal europeo, fortemente ancorati al thrash teutonico fatto di cattiveria e tempi sempre estremamente sostenuti. “A Girl Called Cerveza” (come al solito i nostri sono sempre geniali nel trovare titoli ad effetto per i loro album!) è la celebrazione di questo legame, 30 anni di storia per questa band di Francoforte sul Meno che vengono “santificati” da un disco valido e divertente. Intendiamoci, il thrash del quartetto tedesco non è cambiato di una virgola (magari nella produzione, nella perizia strumentale e nella professionalità), e non vorrei mai i Tankard diversi. Perché la loro migliore qualità è quella di aver forgiato un sound riconoscibile e caratteristico. Diversi dai vari pionieri del thrash teutonico (ve li devo davvero nominare?) anche dal punto di vista lirico, perché molte delle loro canzoni parlano di birra e di sbronze devastanti, di birre interplanetarie ed altre amenità da ventenni fuori tempo massimo. Niente “devastazioni infernali” o “piacere nell’uccidere” per carità, qui si parla di vita, magari un pochino sopra le righe ma sempre vita è. Il quindicesimo disco dei Gerre e soci è il primo con la Nuclear Blast, ed è un disco come detto prima valido e divertente, la title track, l’assalto frontale di “Witch Hunt”, la galoppante“Master Of Farces” ed il bel duetto con Doro ( Warlock…solista…vi ricordate, vero? ) nell’intrigante “The Metal Lady-Boy” sono solo parte delle belle canzoni contenute in “A Girl Called Cerveza”. Bello, divertente e dannatamente fresco. Come una bella birra d’estate. Alla vosta!


 

Momento D'Estasi: Il bel duetto con Doro e la title-track.

Colpo Di Sonno: Niente da fare, qua si dorme poco.