Speciale Muskelrock 2019


Rok and Roll On The Sea - Festa del Redentore


Ciao Alex!


L'Antro di Ulisse Vol. XXII


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Recensione: Tongs "Fractal”

Tongs "Fractal”

(Rogues Records/Audioglobe)

Per Chi Ascolta: Heavy alternative mutante

Arduo compito tentare di classificare la proposta dei Tongs, cosa questa che si rivela un’arma a doppio taglio. Se da in lato, infatti, sono apprezzabili l’inventiva, la volontà di avventurarsi su sentieri poco battuti, dall’altro ci si interroga se un simile progetto possa essere fruibile (o meno) per il grosso pubblico. Già “Ziqqurat”, scolpita su un sincopato basso à la Tool prima di implodere come se i Jane’s Addiction suonassero assieme ai Primus, è una vigorosa dichiarazione d’intenti. A seguire la psicotica titletrack, jam prog-post punk dai rimandi ai Joy Division, il rumorismo malato di “Insanity” e “Red Eye”, collante tra i Sonic Youth pre-major e certi Motorpsycho. La provocatoria “Sex In Sacresty” rifulge, invece, grazie a Pierpaolo Capovilla (Il Teatro Degli Orrori) che non lima di un centimetro gli spigoli di un brano davvero ossessivo, mentre “Wake Up, Get Up, Get Off” tira di nuovo in ballo i cantati di Perry Farrell sopra una base in costante evoluzione, trait d’union per “Italian Politics”, a metà fra spoken word di scuola Jello Biafra e mortifere cadenze industriali forgiate dagli Einsturzende Neubauten. Non piaceranno a tutti i Tongs, ma chi avrà l’ardire di dare una chance a “Fractal” si ritroverà in un circolo di perversa claustrofobia da cui difficilmente potrà (e vorrà) uscire.


 

Massima Allerta: “Ziqqurat”

Colpo Di Sonno: Qui ci sono incubi, non sbadigli