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Recensione: Luca Turilli's Rhapsody "Prometheus, Symphonia Ignis Divinus”

Luca Turilli's Rhapsody "Prometheus, Symphonia Ignis Divinus"

(Nuclear Blast/Audioglobe)

Per Chi Ascolta: metal sinfonico e cinematografico.

Chissà se qualcuno l'aveva previsto, che un giorno il cinematic metal del nostro Luca nazionale sarebbe diventato più cinematic che metal. Il nuovo lavoro del mastermind triestino è un esplosione di suoni e colori, una moltidudine di sfumature e orpelli... tanto da sovrastare il sound portante delle chitarre, grandi assenti su questo lavoro. Si parte bene e a sorpresa con "Il Cigno Nero", delicato arpeggio di piano e poi up tempo in italiano dal buon impatto, anche se il vero hit in linguamadre sarà "Il Tempo Degli Dei", catchy al punto giusto e contentente un passaggio con la voce di Adolfo Rol, il noto sensitivo torinese. Altro highlight dell'album è "One Ring To Rule Them All", chiaramente ispirata alla saga de "Il Signore Degli Anelli". Se a suo tempo Turilli ammise di non aver mai letto il libro ma di aver visto solo il film, bisogna riconoscere che un suo recente viaggio in Nuova Zelanda lo ha spinto a comporre una grande canzone, che in sette minuti ci riporta un po' alla gloria dei primi Rhapsody, dove passaggi accattivanti, sinfonici, e folk, sono perfettamente amalgamati. Stesso discorso valido per "King Solomon An The 72 Names Of God", anche qui nove minuti teatrali, oscuri, con sfumature orientali e con l'immancabile assolo in sweep, per uno dei pochi momenti solisti di chitarra dell'album. Diffidare dei pezzi che dovrebbero attrarre l'attenzione, come il singolo "Rosenkreuz" o la title-track, nulla più che carini, mentre, nei Rhapsody d'annata, avrebbero faticato a trovare spazio come b-sides le varie "Anahata" e "Yggdrasil", per non parlare della veramente pessima ballata operistica "Notturno". Chiudono i diciotto minuti di "Of Michael The Archangel And Lucifer's Fall part II", dove ogni fan del metal sinfonico potrà sbizzarrirsi a piacimento grazie anche a qualche spruzzatina di elettronica. Da elogiare un Alessando Conti che con tecnica sovrumana asseconda tutte le follie creative del capitano, e la solita, roboante, produzione. Nonostante ciò, ritengo che la nuova evoluzione del cinematic metal sia grande più nella forma, che nella sostanza.


 

Massima Allerta: il metal catchy in italiano "Il Tempo Degli Dei"

Colpo Di Sonno: la ballad sinfonica "Notturno"