Recensioni: Where The Sun Comes Down "Ten Years Like in a Magic Dream"
Recensioni: Paolo Siani ft Nuova Idea
|
Uriah Heep "Live At Koko-London 2014" (Frontiers Records)
Per Chi Ascolta: Hard Rock Gli Uriah Heep,fondati a Londra nel 1969 e considerati tra i gruppi pionieri dell'hard rock insieme a Led Zeppelin,Deep Purple e Black Sabbath,hanno riscosso una popolarità minore rispetto a questa triade nonostante possano annoverare al loro attivo album di culto quali Demon & Wizards e Very 'Eavy, Very 'Umble.Dopo l'aurea parentesi creativa degli anni settanta è arrivato,inesorabile,un certo declino qualitativo della loro proposta nella decade 80-90,con una serie di pubblicazioni non all'altezza della loro fama e accolte dal pubblico con una certa freddezza se non addirittura indifferenza.Il lungo silenzio iniziato nel 1998 è stato improvvisamente interrotto a partire dal 2008 con una serie di dischi di livello sempre più convincente da parte di un gruppo ormai largamente rimaneggiato.In pratica della formazione originaria è rimasto il solo chitarrista Mick Box seppure gli altri membri non possano di certo definirsi dei novellini.Alla voce ritroviamo infatti Bernie Shaw,negli Uriah Heep da circa un trentennio,e Phil Lanzon alle tastiere affiancati dai nuovi Russel Gilbrook alla batteria e dal bassista Dave Rimmer in luogo del recentemente scomparso Trevor Bolder già noto per la sua militanza negli The Spiders from Mars di David Bowie.Registrato al Koko di Londra questo doppio live cd/dvd copre un ampio spettro della discografia del gruppo brittannico;da brani di composizione recente come "Overlod"e "Against The Odds" ,entrambi estrappolati da Outsider,passando attraverso diversi estratti da Into The Wild del 2011 come l'omonima title track,"Nail On The Head" e "I'm Ready" fino al vintage affascinante dell'accoppiata "Traveller In Time"e "Sunrise" (rispettivamente da The Magician's Birthday e Demon & Wizards del 1972) e l'hit "Stealin' " (da Sweet Freedom,correva l'anno 1973).L'esecuzione strumentale è brillante e l'affiatamento tra i componenti del gruppo si avverte palpabile soprattutto durante l'ascolto di canzoni ormai entrate a pieno titolo tra i classici degli Uriah Heep quali "Look At Yourself", "Gipsy","July Morning",l'immancabile "Into The Wild",la veloce "Free'n'Easy" e il grande successo "Easy Livin'". Una menzione di merito spetta all'ispirato solismo di Mick Box e all'ugola sempre rocciosa di Bernie Shaw che sembra invecchiare come il buon vino.Ai fan di lunga data non servirà certo questa recensione per fare propria una copia del presente album,a tutti gli altri rivolgo un caro invito ad immergersi nell'ascolto di una delle poche formazioni britanniche seventies sopravvisute, antesignane di un certo tipo di hard rock,che prorio non vuole saperne di appendere gli strumenti al chiodo.
Momento D'Estasi: come rimanere impassibili dinanzi a "July Morning"e al capolavoro "Easy Livin'"? Pelo Nell'Uovo: la scelta,un poco discutibile,di interrompere la connessione tra i singoli brani quando invece la loro successione concatenata avrebbe conferito una maggiore impressione di concerto continuo
|
|||
|
||||
|