Recensioni: Where The Sun Comes Down "Ten Years Like in a Magic Dream"
Recensioni: Paolo Siani ft Nuova Idea
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Valerie "Valerie" (Hellish Records)
Per Chi Ascolta: Crashdiet, Dokken, Da Vinci, Treat, Skagarack I Valerie sono una nuova band proveniente da Arendal, una cittadina nel sud della Norvegia, ove si formarono circa due anni or sono, e nel frattempo si fatti apprezzare in patria con un singolo ed un ep che hanno preceduto l'uscita del loro primo full-lenght album di otto canzoni incentrate su un solido hard rock/hair metal di stampo ottantiano, dotate di tutto ciò che il genere richiede, ovvero grandi chitarre, ritornelli anthemici, melodia e potenza fuse per intrattenere e divertire. L'opener "It's Not Love – It's War" irrompe dagli speaker e ci fa piombare nelle atmosfere apicali del 1987, merito del cantante chitarrista BT Valerie, ben coadiuvato dai fidi pards Magnus Christiansen (ch), Erlend Omdal (bt, cori) e Augustus W.Clark (bs, tast, cori), un quartetto che in pochi minuti dimostra le proprie qualità da veterani del settore con l'aggiunta della freschezza espressiva derivante dalla loro giovane età. Le sonorità alla Crashdiet lasciano spazio in "Heat Of The Night" ad una versione accelerata dei Dokken innervati di tanto scandi-rock. "When Two Hearts Collide" cede a tentazioni più AOR sulla scia di Skagarack, Treat e Da Vinci, grazie anche a discrete quanto efficaci tastiere che emergono nel ritornello pronto per una massiccia esposizione radiofonica. L'anthemica e scalcitante "Vixen" (cercate su youtube il relativo video) si riappropria delle sonorità class-metal losangeline alla Dokken di fine anni ottanta, mentre "Tear Down The Walls" ha un approccio alla Skid Row, ma seppur meno selvaggia risulta comunque coinvolgente e ben fatta. "Love Is Like A Heart Attack" torna a giocare con l'hard rock melodico e lo fa mirando a 707, Autograph e White Lion uscendone tutto sommato bene anche se questa volta il ritornello non risulta così efficace come richiede il contesto, mentre più riuscita è "Taste The Bullet", cadenzato mid-tempo dalla struttura meno lineare rispetto a quanto sinora proposto dai Valerie. Il pianoforte suonato da Augustus introduce la conclusiva "Love Is Not Enough", romantica e potente power-ballad grazie alla quale i Valerie dovrebbero giocarsi la carta di farsi conoscere ad un'audience più vasta perchè potrebbe rivelarsi la loro "Carrie" (Europe). I Valerie possiedono tutte le carte per imporsi sulla scena mondiale e sebbene questo primo album mostri ancora qualche ingenuità, ritengo che la band, magari aiutata da qualche nome con maggiore esperienza in campo internazionale, possa maturare in tempi rapidi e far splendere il proprio talento. Al momento il disco è uscito solo in alcuni negozi norvegesi, ma la band dovrebbe quanto prima stringere accordi con iTunes o Amazon (o altri distributori italiani) per cui seguiteli su www.facebook.com/valerieband o www.valerie.no
Momento D'Estasi: "Vixen", "Love Is Not Enough" Pelo Nell'Uovo: I ragazzi sono ancora un pò acerbi, ma diamo loro tempo di maturare.
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