Speciale Muskelrock 2019


Rok and Roll On The Sea - Festa del Redentore


Ciao Alex!


L'Antro di Ulisse Vol. XXII


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Recensione: Vindictiv "Cage Of Infinity"

Vindictiv "Cage Of Infinity"

(Escape Music)

Per Chi Ascolta: Power Metal

Sebbene siano giunti al terzo album, non si può dire che gli svedesi Vindictiv abbiano scosso il panorama musicale con le precedenti prove discografiche. Formati dal virtuoso chitarrista Stefan Lindholm (ex Raven Lord, Firecracker), la band ha esordito con un omonimo album nel 2008 seguito l'anno successivo da "Ground Zero" con l'apporto vocale dell'esperto Goran Edman. Quattro anni dopo Stefan torna con una band parzialmente rinnovata nelle figure di Henrik Hedman (bt - Last Kingdom) e Marco Sandron (vc - Pathosray, Eden's Curse, Fairyland) che si aggiungono ai veterani Pontus Larsson (tast) e Nalle Påhlsson (bs - Therion, Treat, Zan Clan, Alfonzetti, Last Autumn's Dream). Anche lo stile ha parzialmente perso le atmosfere prog metal a favore di un feroce power metal caratterizzato da ritmi medio-alti, grande potenza esecutiva e perizia tecnica dei singoli strumentisti, abbondanti cascate di assoli chitarristici, un'eccellente prova vocale del nostro Marco che non teme il confronto con l'illustre predecessore. Quello che sento mancare a "COI" è il calore nei brani che viaggiano su coordinate fra l'US Metal e ambientazioni più tipiche della scuola germanica. Anche lo standard compositivo è piuttosto livellato e avrei gradito una maggiore varietà di temi perchè se ti distrai un pochino, sembra che Sandron canti sempre nella stessa tonalità e melodie non così diverse fra loro. Come i suoi predecessori, anche "Cage Of Infinity" temo che resterà relegato alla piccola cerchia dei collezionisti ed ai fans più accaniti del power metal dai tratti più maturi e melodici proprio a causa della sua debole personalità che contrasta con la bella prova esecutiva e con la buonissima produzione.


 

Cosa funziona: l'abilità strumentale e la produzione

Cosa serve: personalità e calore in primis