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Recensione: Whitesnake "Live In '84 : Back To The Bone"

Whitesnake "Live In '84 : Back To The Bone"

(Frontiers Records)

Per Chi Ascolta: Hard Rock Blues

Si può affermare senza timore di smentita che gli Whitesnake raggiunsero l'apice della loro incarnazione hard rock blues con la pubblicazione nel febbraio del 1984 dello strepitoso "Slide It In",disco quest'ultimo dalla gestazione oltremodo difficile che conobbe non solo due differenti mixaggi per la versione europea e per quella americana,ma che fu anche causa sostanziale della fuoriuscita del chitarrista Mike Moody scontento della direzione intrapresa dal gruppo verso un suono sempre più indurito e potente.Proprio nell'occasione dell'uscita dell'album, di cui ricorre oggi il trentennale,David Coverdale sulla scia del successo ottenuto negli Stati Uniti dai vari "Lovehunter","Ready An' Willing","Come An' Get It"e"Saints & Sinners",si lanciò alla conquista del mercato d'oltreoceano con una formazione in larga parte rinnovata e che registrò l'ingresso in pianta stabile dell'ex Tygers Of Tan Pang John Sykes alla chitarra solista. "Live In '84 : Back To The Bone" è per l'appunto il resoconto fedele,in formato audio e video, del tour mondiale di supporto a "Slide It In ",focalizzato in particolare sull'esibizione tenutasi a Tokyo l'11 e 12 Agosto 1984 e impreziosito da alcune tracce "Official Bootleg",nonchè l'occasione per il Serpente Bianco di tributare il doveroso omaggio a un artista del calibro di Jon Lord,scomparso nel Luglio 2012 dopo una lunga malattia.Fiancheggiato dall'ex Purple alle tastiere (si dimetterà dagli Whitesnake nell'Aprile 1984 per far ritorno alla band madre appena riunitasi) e da Sykes alla sei corde,Coverdale riunisce attorno a sé una line-up straordinaria completata da Neil Murray al basso e dal compianto Cozy Powell alla batteria (l'ex Trapeze Mel Galley alla seconda chitarra,infortunatosi in Aprile,non concluse infatti il tour 1984 ed uscì dalla formazione).La scaletta attinge a quanto di meglio possa offrire il repertorio riguardante la prima parte della carriera degli Whitesnake che,di lì a poco,con il celebre "1987" si sarebbero orientati verso sonorità dall'ampio respiro radiofonico,più moderne e patinate,vicine all'hair metal in voga negli Stati Uniti sul finire degli anni ottanta.Tra le tante gemme rappresentate da "Love Ain't No Stranger","Slow An Easy","Ready An' Willing" e la purpleiana "Soldier Of Fortune" (tratta da " Stormbringer"),ritroviamo la frizzante "Guilty Of Love",il cui ritornello ti si pianta in testa per non lasciarti più,la versione blues della meravigliosa ballata "Here I Go Again"e l'hard rock energico di "Crying In The Rain"per finire con uno dei brani più rappresentativi dell'intera produzione degli Whitesnake,quella "Walking In The Shadow Of The Blues " dove la voce calda e passionale di Coverdale si fonde alle linee melodiche di chitarra e tastiera per generare una miscela musicale esplosiva."Live in '84" è un prodotto che nessun fan del gruppo che possa definirsi tale può permettere di lasciarsi sfuggire.


 

Massima Allerta: l'elevata importanza documentale di questo cd/dvd celebrativo e,ovviamente,la testimonianza preziosa dell'ultima esibizione di Jon Lord tra le fila del gruppo

Pelo Nell'Uovo: nessuno,ci troviamo al cospetto di musica senza tempo