Speciale Muskelrock 2019


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Recensione: Wig Wam "Wall Street"

Wig Wam "Wall Street"

(Frontiers Records)

Per Chi Ascolta: Melodic Hard Rock con una tinta Glam, The Poodles, H.E.A.T., Danger Danger

Quarto studio album per i glam-rockers norvegesi Glam (vc), Teeny (ch), Flash (bs) e Sporty (bt), dei quali ricordo ancora con gran piacere il loro debutto "667... The Neighbour Of The Beast" del 2004 (penso che fui il primo a presentarli in Italia su Flash!), ma se il buongiorno si vede dal mattino (in questo caso dalla copertina del cd) non vi è molto da stare allegri e, purtroppo, questa volta il quartetto segna il passo con un disco piuttosto mediocre nelle composizioni e nell'attitudine, non nelle abilità strumentali. Saranno i tempi grami, sarà che il passare degli anni li ha resi più 'socilamente impegnati', ma i Wig Wam hanno perso parte della contagiosa gioia che contraddingueva i loro primi due albums, ed anche le canzoni sono meno efficaci nel disegnare quei refrain che catturavano le orecchie. E' pur vero che dagli artisti non ci si aspetta un'infinita ripetizione degli stessi schemi e va dato atto al quartetto di provare ad allontanarsi dagli ambiti ben noti, forse in questo caso il distacco è troppo repentino e la distanza percorsa un pò eccessiva per consentire ai fans di abituarsi alle loro decisioni, ma tant'è... non saremo mai contenti!!! Godiamoci comunque le prime due canzoni dell'album, ovvero "Wall Street" e "OMG! (Wish I Had A Gun)", puri catchy anthemic rockers di buonissimo livello, fra Danger Danger e Demond Child (il refrain della seconda in particolare) rivisti in chiave Wig Wam e non mancheranno di far gioire i loro fans e di catturarne di altri. Il tempo medio "Victory Is Sweet", invece, abbassa di molto la qualità e non solo per quel drappo di malinconia che la pervade, ma anche per uno scontatissimo refrain in stile gothic-german-metal che assolutamente suona fuori luogo, ed anche la più energica e solare "The Bigger The Better", a metà strada fra Joan Jett e Def Leppard, non è poi un granchè. "Bleeding Daylight" mantiene uno stile più dark ed umorale steso sopra un tappeto strumentale di gran temperamento espressivo che si diluisce nella ballad "Tides Will Turn", carino mix di Kansas (le prime note delle strofe e della chitarra sembrano omaggiare la loro "Dust In The Wind"), Mr Big e The Beatles/Queen (nel ritornello), e sempre su piani più melodici si muove la simil-AOR "Wrong Can Feel So Right", piacevole ed accattivante quanto basta. Si cambia atmosfere con "One Million Enemies", forte hard rocker caratterizzato da un uso (per me) eccessivo di sintetizzatori, e "Try My Body On", non lontana da Tangier e Danger Danger, ma in fin dei conti non troppo ben riuscita. Le cose vanno meglio con "Natural High", leggero rocker che, però, possiede un gran bel refrain e precede la conclusiva "Things Money Can't Buy" (in antitesi con la prima canzone), umorale traccia con lancinanti assoli di Teeny. In conclusione, non posso parlare di un disco inutile perchè i suoi bei momenti li ha ed anche di buon spessore, ma la discontinuità qualitativa ed il distacco forse troppo repentino dagli elementi che ci avevano fatto amare la band risultano a mio parere gli elementi negativi di "WS". Non sono errori imperdonabili, ma il quartetto farà meglio a meditare con attentione le sue prossime mosse.


 

Momento D'Estasi: l'accoppiata iniziale "Wall Street" e "OMG! (Wish I Had A Gun)"

Pelo Nell'Uovo: lo scontato refrain di "Victory Is Sweet" uber alles