Recensioni: Where The Sun Comes Down "Ten Years Like in a Magic Dream"
Recensioni: Paolo Siani ft Nuova Idea
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The Winery Dogs "The Winery Dogs" (Loud & Proud Records)
Per Chi Ascolta: Hard Rock Power trio o super gruppo, chiamate come volete l'incontro fra i tre eccelsi musicisti Mike Portnoy (Dream Theater, Liquid Tension Experiment, etc), Billy Sheehan (Talas, David Lee Roth, Mr Big, et) e Richie Kotzen (Poison, Mr Big, Forty Deuce, etc), dalla cui unione di talenti nascono i brani racchiusi nel presente cd, tecnicamente stupefacente (e fin qua piuttosto ovvio) ed anche godibilissimo dal punto di vista delle composizioni, col solo limite della voce di Kotzen che non è propriamente uno dei migliori singers in circolazione. Stilisticamente le canzoni non sono lontanissime da quanto proposto dai Mr Big, Billy e Mike ci avvincono con le loro abituali (tutta invidia, lo ammetto!!!) evoluzioni tecniche messe al servizio della resa dei brani, Kotzen conferisce alla base ritmica un calore ed una potenza degna del suo passato. L'opener "Elevate" parte col botto ricopiando nella strofa la struttura di "Black Dog" (Led Zeppelin) con la quale non ha comunque altro in comune: i tre si divertono a frastornarci coi rispettivi strumenti sia singolarmente che interagendo insieme ed anche il break strumentale è di quelli da godere a tutto volume imbracciando la propria air guitar (o air bass/drum, fate voi) ed anche il ritornello è coinvolgente e contagioso. "Desire" non è da meno come potenza, andando a pescare nel calderone funky anni settanta e filtrando il tutto attraverso un mix di cemento armato e anche in questo caso sparandoci un ritornello ultra-catchy. La nervosa "We Are One", sottolineata da un indomito Sheehan, prosegue nella direzione tracciata da "Desire" con un ritmo più intenso, ma i Winery Dogs smorzano parzialmente la tensione con la bella power-ballad "I'm No Angel", americana al 100% e intrisa di blues infuocato, con Kotzen che qui suona come un incrocio fra le ugole di Glenn Hughes e di Chris Cornell (Soundgarden). Il possente drumming di Portnoy apre le porte di "The Other Side" a Sheehan e Kotzen si unisce poco dopo con la sua chitarra infuocata, ma tutta l'energia della strofa viene convogliata nel divertente e aperto refrain. Attenti alla parte finale, pura follia hard rock anni settanta col suono odierno e dei musicisti spettacolari che ci tengono incollati agli speakers. "You Saved Me" ha molto dei primi Mr Big ed è molto melodica, mentre "Not Hopeless" riesuma la passata grandezza dei Grand Funk Railroad e la porta su livelli superiori. "One More Time" reinterpreta il southern-rock dei Lynyrd Skynyrd secondo la lente del power-trio ed il risultato è buono anche se qualitativamente non è fra i migliori momenti in assoluto del cd che prosegue con la più rilassata "Damaged", pop-blues elegante e raffinato di gran classe. Il break solista simil-fusion della potente "Six Feet Under" stupirà e lascerà a bocca aperta per la naturalezza con cui è stata inserita in un solido e compatto hard rock primi anni settanta, mentre la più lenta "Criminal" sposa funky e hard rock con tanta melodia ammantata sopra. "The Dying" è un blues notturno con improvvise impennate elettriche che sferzano le orecchie e la rendono una dei più intensi e vibranti brani della lista. La soffice "Regret" ci congeda dal cd lasciando un gustoso profumo di blues, con Kotzen che per la sua prima parte suona solo pianoforte e tastiere, per imbracciare anche la chitarra dall'assolo in poi. Un piacevolissimo congedo davvero. In conclusione, i The Winery Dogs vincono su quasi tutti i fronti ed i soli appunti che posso muovere riguardano l'eccessiva lunghezza del cd (anche se poi cosa avrei tolto io? mah) e la voce di Kotzen che, pur cavandosela egregiamente, talvolta rende sensibile l'assenza di vero e proprio cantante. Al di là di questo le tredici canzoni sono ricche di energia hard rock, virtuosismi mai fuori posto o troppo invadenti, melodia e capacità di intrattenere pertanto è difficile restare scontenti.
Massima Allerta: difficile abbassare la guardia Pelo Nell'Uovo: da qualche parte ho letto che in origine la posizione del chitarrista sarebbe dovuta essere ad appannaggio di John Sykes (Thin Lizzy, Tygers Of Pan Tang, Whitesnake, Blue Murder)... chissà cosa ne sarebbe venuto fuori!!!!!
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