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Work Of Art "Framework" (Frontiers Records)
Per Chi Ascolta: Rock melodico e AOR classico,Toto e Journey Nonostante l'ancora breve carriera discografica il giovane trio melodic rock svedese Work Of Art può essere considerato tra le leve più promettetenti del panorama melodic rock internazionale. L'esperienza accumulata dal polistrumentista e mastermind della formazione Robert Säll al fianco di Jeff Scott Soto negli W.E.T. e soprattutto il suo apporto compositivo al progetto Allen/Lande fanno si che il nuovo "Framework" risulti molto più convincente e maturo del precedente "Progress".La nitidezza del suono impressiona fin dal primo ascolto nella corale "Time To Let Go",basata su un refrain accattivante e ottimo biglietto da visita per addentrarsi all'interno della musica del gruppo di Stoccolma.La commistione particolare tra armonie rock e melodie sognanti raggiunge un livello di perfetto equilibrio in "How Will I Know",dalla forte influenza Journey,nella singolare "Shout 'Till You You Wake Up",dal break centrale quasi progressive,e nell'up tempo radiofonico "How Do You Sleep At Night?".Lo stile chitarristico cristallino di Säll,funzionale sia sotto il profilo ritmico che solistico alla struttura delle singole canzoni,cesella con maestria la sostenuta "The Machine" e l'energica "Can'T Let Go",con la voce di Lars Säfsund sempre più a suo agio nel passare,senza sforzo apparente,da toni decisi ad altri più introspettivi come accade nella vellutata rock ballad "Hold On To Love".Più incentrato sulle tastiere è invece "Caroline",pezzo elettrico e delicato al contempo, dove l'eredità evidente dei Toto viene attualizzata con profonda sensibilità musicale della formazione scandinava.Entusiasmo allo stato puro viene trasmesso dallla grintosa "The Turning Point" con il ritornello catchy che cattura in un istante mentre l'affresco malinconico dipinto da "My Waking Dream" viene posto a conclusione di un album che farà senz'altro la gioia degli appassionati del genere.
Momento D'Estasi: tra i tanti ,"Over The Line","The Turning Point"e la fantastica "The Machine" Pelo nell'Uovo: difficile trovarne uno all'interno di un disco strutturato in modo ottimale
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