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Recensione: White Skull “Under This Flag”

 

White Skull “Under This Flag”

(Dragonheart/Audioglobe)


Per Chi Ascolta: powerspeed and epic metal.

“Never say Never”…Dopo 11 anni di esilio dorato negli States, torna sul trono del Teschio la princess per eccellenza del metal italiano: Federica “Sister “ De Boni è di nuovo negli White Skull e il nuovo lavoro dimostra senza ombra di dubbio quanto fosse essenziale il suo screaming selvaggio mai sopra le righe, per il sound di uno dei gruppi più importanti della scena italiana degli ultimi 20 anni. Pur producendo ottimi albums quali “Forever Fight” con Elisa Over e “Dark Age” con Gus Gabarrò on vocals, il gruppo vicentino degli inossidabili Tony “mad” Fontò on guitars e Alex Mantiero on drums, non era più riuscito, a mio personale giudizio, ad eguagliare la bellezza e la potenza di lavori quali il sublime “Embittered”, il potentissimo “Tales From the North” e l’epico e devastante “Public Glory, Secret Agony”. Il nuovo “Under This Flag” ne è l’ideale prosecuzione e il terrificante trittico d’apertura lo dimostra ampiamente e fuor d’ogni dubbio. “Hunted Down” è rabbioso heavy power squassato da improvvise accelerazioni che trovano requie solo all’irrompere dell’epicissimo refrain che la caratterizza. “Bottled Mind” heavy power accellerato all’ennesima potenza è graziata dal riffing segaossa di mastro Tony nonché dal lavoro di cesello alla solista del grandioso, in tutti i sensi, Danilo “Blackfoot” Bar e dal terremotante drumming del grande Alex, protagonisti assoluti pure della seguente “Red Devil” che alterna break heavy, refrain ultra epici e dinamitarde accelerazioni per un risultato finale da infarto assicurato. Ma è la maestosa “Lost Alone” che mi costringe a zompettare di nuovo per la stanza con l’air guitar perennemente in funzione, accompagnato dal nipote: heavy metal allo stato brado, si avvale di digressioni nell’hard rock violentissime e dannatamente incisive,sulle quali si erge il cantato rabbioso della princess e un solo guitar da brividi davvero degno del Michael Schenker epoca UFO, che impreziosisce un riffing di base dove Captain Tony , (dimenticarsi ogni tanto dei tedeschi Tony????) supera se stesso. Senza un attimo di tregua, mi arriva fra capo e collo pure l’heavy speed and power della tellurica “Under This Flag” (Alex e il fido scudiero Jo Raddi on bass di nuovo sugli scudi) e solo l’epic ballad della conturbante “A.O.D.” salva nonno e nipotino dal collasso, maledetti!!!! Ma non è ancora finita perché al selvaggio power speed di “Prisoners of War”, si contrappongono l’epica e scoppiettante “War After War”, la composita ma altrettanto possente “Nightmares”con ancora la princess sugli scudi e l’heavy speed di “Freedom’s Not Free”. Altro episodio di assoluto valore è senz’altro la rabbiosa “You Choose” che alterna squassanti accelerazioni power speed a refrains ultra epici supportati da ritmiche hard’n’heavy invero inusuali per gli White Skull che comunque altro non fanno che accentuare ancora di più la potenza del sound di un gruppo che nella conclusiva “Redemption” dimostrano quanto di buono si possa ancora fare nell’ambito di un genere ormai sputtanato da pirati in pensione, bardi scoppiati e raggi gamma et similia appannati!!!! Resta da dire che la produzione ad opera del binomio Fontò/Stefanini è a dir poco fantastica. Prosit!!!!!

Momento D'Estasi: “Hunted Down,Bottled Mind,Red Devil,Lost Alone,Under this Flag,Prisoners Of War,You Choose”

Pelo Nell'Uovo: …e solo Tony si dimenticasse ogni tanto i tedeschi…e cambiasse t-shirt!!!!!