Recensioni: Where The Sun Comes Down "Ten Years Like in a Magic Dream"
Recensioni: Paolo Siani ft Nuova Idea
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L'ANTRO DI ULISSE Tales from the NWOBHM, and more... Volume XV, a cura di
DEFYANCE (Reincarnation) Minotauro Records/Markuee VOTO – 70 PER CHI ASCOLTA – heavy classic Attiva fin dal 1989 torna sul mercato la band americana formata da Doug Beary on drums,Brian Harrington vox and guitars,Marcus Peterson guitars and keyboards e Brent A.Scott on guitars,nella Formazione del lontano ed omonimo debutto.Il genere proposto è ancora il classico heavy metal degli anni ’80,a cavallo fra Riot,bella al cover di “Sign of the Crimson Storm” e Fifth Angel dei quali propongono pure l’altrettanto ben riuscita“Wings of Destiny”.Se l’iniziale “High Ground” è possente con “Rangers Lead the Way” il gruppo aumenta il ritmo che nella seguente “Deeds not Words” si attesta fra ritmiche heavy e strutture vagamente classy.Se “Loved Honor More” è sofferta ballad dal sapore menestrellare,con “Fix Bayonets” si torna su lidi più heavy ,mentre “Devil Dogs” E “Against You”pongono l’accento sulla componente epic del sound del gruppo che con “From the Ashes” dimostra pure un discreto appeal classy and melody. U.C.
ZERO DOWN (No Limit to the Evil) Minotauro Records/Markuee VOTO – 85 PER CHI ASCOLTA - Heavy and speed Il gruppo di Seattle approda al quarto lavoro e ancora una volta la coppia Lenny Burnett e Matt Fox on guitars e il singer Mark Hawkinson si confermano il punto di forza di un sound che spazia fra Accept,Saxon e W.A.S.P.,pur avendo negli Anvil più heavy il principale punto di riferimento.Se poi si aggiunge al tutto una vena metal punk che riconduce ai Motorhead,ci si trova letteralmente travolti da micidiali bordate heavy and speed quali l’iniziale “Return of the Godz” o la parossistica “Devils Thorn” divise dalla granitica “No Limit to the Evil”. Se l’heavy ‘n’roll di “Cold Winters Night” e la più hard ‘n’heavy “Leche De Tigre”ripercorrono i sentieri dei dissacranti W.A.S.P.la velocissima “Phantom Host” è immolata sull’altare di sua maestà Lemmy . La pur sempre violenta “Suicide Girl” chiama in causa pure i Motley Crue più heavy e perversi,mentre “Steve McQueen” è un perverso e violentissimo connubio fra Accept e Motorhead,ancora signori e padroni della micidiale e ancor veloce “2 Tonne Hammer”.Insomma ragazzi un lavoro assai piacevole da ascoltare,anche grazie all’impeccabile performance del gruppo.Da avere assolutamente!!! U.C.
EL HIJO DE LA AURORA (The Enigma of Evil) Minotauro Records/Markuee VOTO – 75 PER CHI ASCOLTA – Psycho doom Arrivano dal Perù e pur con qualche cambio di formazione,della line up originale è rimasto solo il drummer Juan Quadra,pubblicano il loro terzo lavoro che non muta di una virgola la direzione stilistica del gruppo.Doom metal,cantato in spagnolo e influenzato da Black Sabbath e Kyuss Come ben evidenziano le iniziali “Fohat” e “Kyrie Eleison” con quest’ultima fortemente intrisa di pyscho garage metal.Se “Buddha from Mars”riporta il tutto sui sentieri dello stoner e “The Awakening of Kosmos” è straniante acid rock, “Spirits of Will” è sulfureo space & doom che si compenetra nella drammatica e ancora space and doom “The Advent of Ahriman”.La conclusiva “Guard of the Two Thrones” è semplicemente doom comunque di ottima fattura. U.C.
STRANGE HERE ( II ) Minotauro Records/Markuee VOTO – 100 PER CHI ASCOLTA – Heavy dark and doom Dopo 13 anni di silenzio torna finalmente Alexander Scardavian vox,guitars,keyboards and drums , accompagnato da Domenico Lotto on bass,vocals and guitars.,per il secondo atto di un progetto fondato addirittura con il “defunto” Paul Chain nel lontano 1990.Fratello del leggendario Gilas e collaboratore di Paul in ,fra gli altri, “Whited Sepulchres”,partecipa pure come special guest ai primi due album di Steve Sylvester. Con un background di questo genere è facile intuire quale sia il genere proposto,anche se poi Alex ,corrobora il tutto con pregnanti imputs hard and heavy e massicce dosi di psichedelica. L’iniziale “Still Alone” è comunque granitico heavy dark,mentre “Kiss of Worms”,scritta a suo tempo a quattro mani con il “defunto” e geniale Paul Chain,è sulfureo heavy doom all’ennesima potenza,reso ancor più drammatico dalle vocals spiritate di Alex. Con “Born to Lose”si torna nell’infernale dark and Doom del primo Paul Chain,anche se il tutto è riletto attraverso l’ottica psicho heavy dell’infernale coppia,mentre “Black,Grey and White” pur assai tetra è psichedelica nuda e cruda che rende omaggio ai Pink Floyd di Syd Barrett, ben presenti pure nella comunque catacombale “Acid Rain”,altro moloch di potente heavy doom .L’onorica “Only if….”con Red Crotalo alla chitarra solista, mette in luce poi le altre influenze di un artista oltremodo completo nel suo spaziare con assoluta naturalezza e genialità fra King Crimson ,Amon Dull e Paul Chain and the Violet Theatre,come ben testimonia del resto la conclusiva “Shiftless”,sacrilego connubio fra hard rock e heavy doom.Ottimamente prodotto e suonato ,questo lavoro si fregia pure di testi assai corrosivi,mai banali e che troviamo tradotti in lingua madre nel libretto interno di un cd da avere assolutamente. Buy or Die!!!!!!! U.C.
MISANTROPUS (The Gnomes) Minotauro Records/Markuee VOTO – 80 PER CHI ASCOLTA – Heavy doom and dark Tornano alla ribalta Alessio Sanniti guitars and drums e Vincenzo Sanniti al basso,per proporci il loro particolarissimo sound interamente strumentale che a scansioni heavy ,contrappone digressioni doomy and dark ,il tutto condito da psicotiche e ossessionanti imputs di space doom per un risultato finale certamente unico e irripetibile visto il genere proposto.Da segnalare che nella sulfurea “The Salamander” troviamo come ospite Mario “The Black”Di Donato,mentre degne di nota sono pure l’ossianica “Elis” e lo space and doom della mefitica e iniziale “The Gnomes”.Insomma,fra Paul Chain e Saint Vitus,il duo trova modo di ritagliarsi il loro precipuo spazio per un ottimo risultato finale.Resta da dire che i due ci sanno fare sul serio, la produzione è ottima e la grafica pone l’accento sulle tematiche ambientaliste care ai due bravi musicisti. U.C
TONY TEARS (Follow the Signs of the Times) Minotauro Records/Markuee VOTO - 90 PER CHI ASCOLTA – Heavy Dark and doom Innanzitutto sono necessarie due considerazioni.Se da un lato la qualità delle composizioni è nettamente migliorata grazie all’avvenuta maturità artistica di Antonio Polidori in arte Tony Tears e all’apporto dal bravissimo singer David Krieg assai duttile in sede interpretativa,nonché di Regen Graves on bass and drums,dall’altro la produzione del lavoro non è assolutamente all’altezza delle composizioni stesse essendo a mio giudizio troppo tronfia e mal equilibrata,preferivo senza dubbio il suono spartano ,acerbo, ma maledettamente efficace dei precedenti lavori.Ma fisime personali a parte, iniziamo nella disamina di un comunque grande lavoro che consacra Tony come pretendente al trono nero che fù del “defunto” Paul Chain.Quest’ultimo è in ultima analisi l’ispiratore maggiore di Tony,al quale però si aggiungono pure Mercyful Fate,Death SS,Black Sabbath,The Black,Saint Vitus e l’ala nera del progressive anni ’70,nonché Igoblin più tenebrosi come si evince del resto dagli strumentali presenti “Demoniac Puppets,Deep Misanthropy,Covenant of the Lords of the End”la conclusiva The “ Awakening of the Soul” nonché l’iniziale ed atmosferica “Sighs of Times Fear” che introduce “Mark of Evil”composizione dark and doomy a cui fa seguito l’ancor più tenebrosa “The Road to Research”immolata sull’altare dei Saint Vitus,anche se le improvvise accelerazioni riportano al gruppo di King Diamond. “Blind Love for a Medium”assomma in sé horror music,psycho doom e heavy dark,mettendo in mostra se mai ce ne fosse ancora bisogno,la maestria di Tony quali polistrumentista. “Queen of Darkness”è infernale nel suo essere pachidermico doom metal pur conservando un’epicità di base assolutamente straniante,soprattutto grazie al mefistofelico singer,mentre “Armageddon”è la cover di uno dei classici del “maestro defunto”resa in modo magistrale.Bella la grafica simil Sabbath della copertina e anche se la produzione continua a non piacermi anche dopo ripetuti ascolti,il suono della batteria è orribile almeno per il sottoscritto,il cd è da avere assolutamente . Buy Or Die!!!!!!! U.C.
MERRY GO ROUND (Merry Go Round) Black Widow Records/Masterpiece VOTO – 95 PER CHI ASCOLTA – hard and psycoprogressive rock Martina Vivaldi on vocals,Renzo Belli/Sandro Vitolo on guitars,Micheli Profeti on keyboards, Stefano Gabbani bass ,entrambi provenienti dagli Standarte e Sandro Maccheroni on drums provengono da Pontedera (Pisa) è propongono un sound ancorato ai primi anni ’70. Pesky Gee,Black Widow meno oscuri , Beggars Opera , Indian Summer,Earth and Fire and Quatermass sono la principale fonte di ispirazione.Il tutto viene però rielaborato in chiave Uriah Heep,come ben testimonia del resto la spumeggiante opener track a titolo “Dora’s Dreams”.Se “After” è dolcissimo progressive che mi ha ricordato pure i primi Renaissance di Jane Relf,ben presenti pure in “Autumn Days”,cover degli Wildwood, mediati comunque da imputs ancora alla Pesky Gee, la seguente “Poison Ivy” è caledeoscopica nel suo mediare l’incedere hard ,scansioni progressive e maestose aperture sinfoniche.Ancora robusto hard rock con imputs psycho prog per “Free Ride” e nell’ancor più robusta “Changeling” che richiama in causa ancora gli Uriah Heep,grazie all’hammond di Michele,pur rimanendo nell’alveo del progressive.Il particolare e bellissimo cantato di Martina trasporta gli Earth and Fire nel nuovo millennio grazie alla squisita “To Die of Fear” impreziosita da digressioni sinfoniche di eccellente fattura grazie ancora alle keyboards di Michele.”Indian Rope Man” cover di Julie Driscoll ,gode di una rendering magnifica,mentre “In Search of Lost Time” è graffiante hard progressive rock ,ancora mediato da deliziosi influssi sinfonici ancora riconducibile ai propedeutici e misconosciuti Earth and Fire,pur induriti dalle digressioni psycho rock care agli scomparsi Standarte.Se “Mesmerized Worlds” è la magistrale summa cum laude del verbo musicale del gruppo ,la conclusiva “Friday the 13th”degli Atomic Rooster è il personale omaggio del gruppo alla musica che più adorano ma che hanno saputo personalizzare ad hoc. U.C.
THOMAS HAND CHASTE WITCHFIELD (Zabbatai Zevi) Black Widow Records/Masterpiece VOTO – 100 PER CHI ASCOLTA – Heavy doom and dark Il lupo mannaro è ritornato!!!! Dopo quasi 8 anni di silenzio riemerge dal sepolcro il grande Thomas Hand Chaste e lo fà con un lavoro che uguaglia e in alcuni casi supera l’esordio,in virtù di un sound ora affrancato dal Paul Chain Violet Theatre e dai Death SS dei quali fù fondamentale Artefice ,pur rimanendo dannatamente ancorato agli stilemi doomy and dark, hai quali viene però aggiunto uno straniante flavour psycho space rock che trova la sua catarsi nella spiritata “Continent”con Tiziana Radis on vocals,nella malinconica “War” sulla quale aleggia il fantasma di Jim Morrison e nella fantastica cover dei Quatermass “Wake Up Your Mind” che con John Goldfinch de L’impero Delle Ombre” mette in luce la passione per il grande Thomas per il progressive dei ’70.Queste tre tracks sono comunque l’unico spiraglio di luce in un lavoro oscuro e tenebroso come solo lui sa creare,partendo dall’iniziale e space doom “Vertigo” che introduce l’heavy doom terrificante di “Living On Trees”al quale le dannate vocals di Nicola “Cynar” Rossi dei Doomraiser donano pure un incedere epico e sacrale da brividi. “Sabbatai Zevi”è mortifero doom straziato da imputs a là Sabbath,mentre “ I Feel the Pain” con ancora Thomas pure alle vocals,è oscuro heavy dark con Red Crotalo autore di un solo guitars da tregenda. “Heart of Soldier” con ancora Nicola “Cynar” Rossi on vocals,introdotta da un sacrale organo,si sviluppa secondo matrici psycho doom che non fanno altro che aumentare la drammaticità di una composizione magistrale a cui segue “Falling Star” altra bellissima tracks di doom and space con ancora alle vocals l’ispiratissima Tiziana Radis.Chiude il cd il video de “La Metamorfosi dell’anima” oltremodo interessante a vedersi. Ovviamente……BUY OR DIE!!!! U.C.
RIPPER (Third Witness) Black Widow Records/Masterpiece VOTO - 95 PER CHI ASCOLTA – Heavy horror music In tanti anni che faccio lo scribacchino,mi è difficile ricordare una recensione difficile da scrivere come questa ..e che mi capiti proprio alla fine…..Difficile perché a fronte di un grande album di heavy dark come questo intriso fino al midollo di horror music mi tocca invece,sommerso dalla rabbia e dai rimpianti per ciò che poteva essere ma non sarà mai,scrivere di come sarebbe stata la rendering finale se alla voce ci fosse stato Steve Sylvester invece dell’anonimo seppur bravo Rus Gib.Non me ne voglia Rob Graves,comunque da elogiare perché ha saputo scrivere brani su misura proprio per Steve che poi per impegni vari (quali???dai non pigliamoci per il culo…ragazzi) ha rinunciato al tutto.Prova ne sia la meravigliosa rendering di “Sabbath Bloody Sabbath” piazzata al termine del cd..e chi mi conosce sà quanto mi siano sacri i Black Sabbath, nella quale Steve sfodera tutta la sua immensa bravura…troppo spesso sprecata negli ultimi suoi lavori.Insomma ragazzi,non temo smentite quando mi permetto di scrivere che questo “Third Witness”poteva essere,ovviamente interpretato dal comunque grande Steve,il degno successore della triade “In Death of S.S.” “Black Mass” e “Heavy Demons” e la micidiale opener track “Dead Dreams” ne è diretta conferma ragazzi.Se non fosse abbastanza risentitevi fino alla nausea lo sconvolgente heavy dark della possente “Fragant Earth” o il ferale incedere di “Morphinia” heavy horror music che assomma in sé Death SS,Black Sabbath e progressive dark . “Geneticide” è squassante heavy dark supportato da imputs heavy classic,mentre “Into The Realm”sembra essere il sequel di “Horrible Eyes”,tanto è intrisa del sound dei Death SS.Ripeto ,i continui riferimenti al suddetto gruppo ,non vogliono per nulla sminuire il valore di un gruppo autore di un album musicalmente superlativo,ma certo non è colpa dello scrivente se anche la seguente “Cryptonight” Pur corroborata da inserti heavy classics sembra un outtakes di “Heavy Demons”. “Goin’Green” è micidiale nel suo essere al tempo stesso horror music e heavy metal all’ennesimo potenza .La produzione è ottima e la grafica pure anche se saprei io chi portare davanti al tribunale raffigurato nella cover per poi condannarlo…..Scusatemi tutti ma…questo è il pensiero di un vecchio e stanco scribacchino…prossimo,anzi vicinissimo ,al tornare nella caverna che l’ha vomitato.Il lavoro avrebbe meritato ben altra valutazione, ma per i vecchi fans dei Death SS e i nuovi adepti al “Sacro Culto Oscuro” è comunque un acquisto imprescindibile….BUY or DIE U.C.
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