Recensioni: Where The Sun Comes Down "Ten Years Like in a Magic Dream"
Recensioni: Paolo Siani ft Nuova Idea
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L'ANTRO DI ULISSE Tales from the NWOBHM, and more... Volume XIX, a cura di
HOUNDS OF HASSELVANDER (Ancient Rocks) Black Widow Records VOTO – 85 PER CHI ASCOLTA – Heavy dark and blues Membro dei Raven e ex Pentagram,il nostro Joe in questo lavoro rende omaggio a formazioni del passato ormai dimenticate e non,rileggendo in chiave appunto heavy dark alcuni dei loro classici,accompagnato fra gli altri dal fido compare Martin Swaney on bass e dal geniale Paolo”Apollo”Negri (Wicked Minds) on keyboards.Se “Strange Movies” dei Troggs è un micidiale heavy rock appena intriso di dark sound grazie al possente guitar work di Joe,la seguente “I’m in Trouble Again”dei Trooper è immolata sull’altare del Sabba Nero mentre “Midnight to Six Man” dei The Pretty Things,grande il lavoro di Paolo all’hammond pur rimanendo heavy dark,si colora piacevolmente di imputs psycho.Altri episodi di rilievo sono poi : il possente heavy rock blues di “Idealist Realist” dei Bang , “Juke It” dei Boomerang con ancora il nostro Apollo in splendida evidenza.lo sferragliante heavy dark di “Primitive Man” dei Jerusalem,ma soprattutto la selvaggia “Come and Get It” dei miei amatissimi Blue Cheer e il boogie rock della sfavillante “One Eyed Trouser Snake Rumba” dei gloriosi Humble Pie.Ottima la produzione e molto bella la grafica. U.C.
ELEGACY (The Binding Sequenze) Valery Records VOTO – 85 PER CHI ASCOLTA – Heavy prog A più di dieci anni da “Impressions”,tornano alla ribalta Massimo La Russa on guitars e Costantin Terzago alle keyboards,unici superstiti della prima line –up,accompagnati da musicisti di assoluto rilievo quali il talentuoso Ivan Giannini (ex Derdian) on vocals,autore di una prestazione a dir poco maiuscola,Mike Lepond (Symphony X) on bass e Mark Zonder (Fates Warning/Warlord)on drums. Il sound proposto pur rimanendo nell’alveo del power prog,l’opener “April Sun”,sconfina spesso e volentieri nell’heavy prog come ben dimostra la seguente “The Dragon’s Age”.Se il trittico Dream Theater,Symphony X e Fates Warning sono la principale fonte di influenza dei due mastermind La Russa/Terzago, la caledeoscopica “Autumn in Berlin” che alterna breaks melodici a maestose aperture sinfonico progressive con tanto di improvvise accelerazioni heavy, ne dimostra ben altra apertura mentale e bravura compositiva che raggiungono l’apice nella superba “When the Night Comes Down”,heavy prog davvero d’alta scuola,Threshold docet, e nell’altrettanto bella e composita “The Dark Tower” e se “Cursed” è l’episodio più heavy dell’intero lavoro,la suadente “The Other Me”ne costituisce il naturale contraltare.Degni di menzione pure l’assai dinamica “Street Race”e la conclusiva e ancor heavy “The Faulty Miracle of Life”.Davvero bravi! U.C.
ARABS IN ASPIC (Victim Of Your Fathers Agony) Black Widow Records VOTO – 75 PER CHI ASCOLTA – Progressive rock Nuovo lavoro per i norvegesi che ancora una volta pur nella loro semplicità,riescono a confezionare un lavoro assai piacevole da ascoltare ,spaziando fra il Canterbury sound dell’opener track “You Can Prove Them Wrong” e la West Coast della seguente e dolcissima “Sad Without You”.Se “One” è sospesa fra Uriah Heep e Yes, “God Requires Insanity”,davvero intrigante l’hammond, è semplice hard rock appena velato di psicadelia,l’intrigante “TV3” è completamente immolata sull’altare dei Caravan pur conservando un piacevole retrogusto hard and psycho.La conclusiva e altrettanto ben fatta “Victim of Your Fathers Agony” sembra uscita dalla penna di David Gilmour ,in transito da Canterbury cavalcando un Camel…….Piacevole U.C.
GOBLIN REBIRTH (Alive) Black Widow Records VOTO – 90 PER CHI ASCOLTA – Progressive music Registrato al Crossroads di Roma nel 2o11,questo doppio cd dal vivo, del quale è comunque uscita pure una versione in dvd,propone on stage l’incarnazione dei Goblin guidata dai membri storici Agostino Marangolo e Fabio Pignatelli rispettivamente batteria e basso della storica formazione di Claudio Simonetti.Accompagnati dal guitar player Giacomo Anselmi e dai due tastieristi Aidan Zammit e Danilo Cherni,i due irriducibili vecchietti ripercorrono la carriera musicale del gruppo madre passando dai classici squisitamente prog quali “Roller”, “Aquaman”, “Goblin”,”Buio Omega”, “La Chiesa”, a quelli più hard and horror quali “Killer on the Train”, “Death Dies” e soprattutto “Tenebre”, “L’Alba dei Morti Viventi” e “Zombi”,senza dimenticare quelli più horror quali “Magic Thriller”, “Witch” e old time classics quali “Suspiria” e la bellissima “Profondo Rosso” . Ovviamente il tutto viene riletto e riarrangiato con particolare gusto sinfonico,forse meno raffinato rispetto all’originale ma comunque dando modo di apprezzarne le sfumature jazz and fusion,grazie anche alla maestria dei musicisti coinvolti.Ottime sia rendering che grafica U.C.
REAL ILLUSION (Impheria) Andromeda Relix VOTO – 75 PER CHI ASCOLTA – Hard and a Progr melodico Fondati nel 2ooo in quel di Verona da Stefano Negro e Luca Pegoraro rispettivamente tastiere e chitarre ,dopo gli innesti del singer Manuel Fabi e della sezione ritmica formata da Marco Beso batteria e Luigi Di Carlo basso,giungono all’esordio con un lavoro che ancorché acerbo presenta comunque spunti molto interessanti che si avvertono per esempio in “Master of the Twilight” Prog metal di discreta fattura che nella seguente “Wandering”, si impreziosisce pure di breaks Hard melodici che invece caratterizzano in pieno la piacevole “Another Day, Another Stone”. Discreto pure l’hard and heavy di “Out of my Life”,che precede “Living after Death”con Jessica Passilongo alle backing vocals,ottimo esempio di prog melodico,mentre la grintosissima “Burning” è a mio parere il sentiero futuro del gruppo:spunti prog e inserti heavy ne fanno sicuramente il brano migliore del lavoro,secondo solo al prog sinfonico della title track.Insomma,un esordio sicuramente interessante e ben suonato. U.C.
FATAL DESTINY (Palindromia) Andromeda Relix/Pick Up VOTO – 90 PER CHI ASCOLTA - Heavy Progressive Nicolò Dalla Valentina on drums e Andrea Zamboni on vocals,trovati in Filippo Zamboni on bass e Riccardo Castelletti on guitars i degni compagni di avventura arrivano all’esordio con un lavoro maiuscolo in termini di songwriting e bravura esecutiva .Sono fautori di un heavy prog di ottima fattura che trova nella feroce ma caledeoscopica “Beyond Dreams” la sua massima espressione. Durissime guitars fanno da contraltare alle maestose keyboards dell’ospite Alessandro Bertoni,che al piano introduce pure l’altrettanto valida “Leave me Here”, hard prog track con imputs sinfonico Melodici,che precede la micidiale “The Gate of Time”,che a ritmiche pesantemente heavy contrappone digressioni prog davvero di ottima fattura e maestose aperture ancor sinfoniche.Sugli scudi oltre che Riccardo, pure la dinamicissima sezione ritmica e le vocals abrasive di Andrea che nella seguente e squisitamente prog “Feel Alone” dimostra pure grandi capacità interpretative.Bello l’inciso di keyboards and acoustic guitars che introducono e caratterizzano “Dear Amy” altro ottimo esempio di heavy prog che ben si accoppia con la fibrante seppur sinfonica “Human Factory”,da urlo il break centrale per chitarra e piano supportato dal drumming pesantissimo di Nicolò.Insomma un esordio con i fiocchi e dalla produzione invero perfetta.Grandi!!!!!!!!! U.C.
FUNERAL MARMOORI (The Deer Woman) Minotauro Records VOTO – 90 PER CHI ASCOLTA – Heavy doom and dark Per il gruppo fiorentino di Giulio vox and guitars,Nadin on keyboards,Annalisa al basso e Fabio on drums,la suddetta definizione và comunque stretta in quanto,in questo secondo lavoro portano a compimento la loro particolarissima visione del doom and dark impreziosendolo con elementi hard and prog e stranianti imputs space.Infatti se l’iniziale e assai grintosa “The Deer Woman” è intrisa fino al midollo di psycho rock ,pur rimenendo saldamente sugli oscuri sentieri di Saint Vitus, Candlemass ma soprattutto Paul Chain,la seguente “Boletus Satanas” è immolata sull’altare dei Sabbath più progressive di “Sabbath Bloody Sabbath” anche se poi il sepolcrale organo di Nadin dona al tutto un flavour horror assai personale,andando poi a innervare le trame psyco doom della danza macabra “Last Sip” che non disdegnano neppure incursioni nelle oscure galassie degli Hawkwind .Se il “Defunto”signore del male Paul Chain è ancora ben presente nella più hard “Drunk in Hell” e nell’epic doom di “Hunter Lies”,la conclusiva “Petronica” è straniante space doom all’ennesima potenza.Chiude un grande lavoro la sofferta rendering di “Profanation” old time classic dei Death S.S. era Paul Chain,che dimostra tutto il valore del gruppo.Buy or Die!!!! U.C.
FENIX TALES (The Abyss Eye) Fenix Tales/Black Widow Records distribution VOTO – 100 PER CHI ASCOLTA – Symphonic metal Seppur la più adatta per rendere almeno l’idea del sound proposto dal gruppo fiorentino,la suddetta definizione è senz’altro restrittiva se non addirittura offensiva nei confronti di musicisti raffinati quali il tastierista e fondatore del gruppo Marco,del violinista Federico e della soprano LucyLiù Di sicura estrazione classica.A ben guardare infatti il metal è presente solo a tratti nelle complicate partiture del gruppo,impegnate al contrario nella rilettura del progressive rock dei ’70,partendo dalla musica classica come del resto fecero nei ’70 i Renaissance di Jane e Keith Relf e più recentemente Tarya Turunen (Ex Nightwish) ,anche se trovo parecchi punti di contatto pure con l’hard progressivo dei propedeutici New Trolls di “Concerto Grosso nr.1”.Proprio questi ultimi riecheggiano nei violini che introducono “Friendly Darkness” e nella struggente melodia di base di una track solo a tratti violentata dalle rabbiose guitars di Niccolò,contraltare ideale al volteggiare del violino e delle leggiadre vocals di Lucia. “Confutatis Maledictus” è magistrale nel suo essere maledettamente hard and prog pur irrorata da imputs etnici,bellissimo in tal senso il break centrale, e punteggiata dal folle violino di Federico che nel serrato “ in crescendo” del finale duella spesso e volentieri con il pesantissimo guitar work di Niccolò nel supportare Lucia.La stupenda ”War” inizia con un tristissimo duetto per piano and vocals,per poi evolversi in chiave heavy epic,pur rimanendo saldamente ancorata agli stilemi della musica classica,anche e soprattutto grazie ai breaks melodici di Lucia,anche se poi il fosco interludio per keyboards and bass introduce un finale symphonic metal che in questo caso non può non ricordare i primi Nightwish. Se l’heavy prog caratterizza pure la parte iniziale di “The Abyss Eye”,le ariose partiture delle keyboards e il violino che fanno da culla alle eteree vocals ,trasportano il tutto in una dimensione musicale di inusitata bellezza.Da brivido il piano che introduce e punteggia la dolcissima “LCI”con ancora le vocals in splendida evidenza,prima che la conclusiva “Dolls” ne spezzi l’incantesimo,grazie agli imputs folk del violino e l’irrompere brutale delle guitars.Mi dispiace solo di non essere riuscito a rendere giustizia con le mie misere considerazioni ad un lavoro di siffatta genialità quindi ragazzi mai come in questo caso mi è d’obbligo scrivere il fatidico BUY OR DIE!!!!!! U.C.
JIMI BARBIANI BAND (Blue Slide) Grooveyard Records/Andromeda Relix VOTO – 90 PER CHI ASCOLTA – Southern rock Certo nulla di nuovo sotto il sole per un genere musicale mai morto ,ma la genuinità e la freschezza interpretativa di Jimi,fà di sicuro la differenza.Prendono cosi forma il rock’n’roll tout court dell’iniziale “Ten O’Clock Train”,il boogie’n’roll della seguente “Sixty Nine”con Johnny Neel degli Allman Brothers Band,l’hard and blues della straripante “Angel Of Mercy”con alle vocals il bravissimo Piero Pattay che interpreta da par suo pure il blues sofferto di “Don’t Lie To Me”.Degne di menzione sono pure l’hard’n’roll di “Goin Down”,il blues commovente di “Sad Soul”,la torrenziale cover di “La Grange”(ZZTOP),il blues venato di fusion di “Can’t Ask for More”e il southern rock’n’roll di “Ain’t But One Of Two Ways” con Cameron Williams on vocals.Ottima la produzione e da rimarcare pure la prova offerta dal bassista Daniele Vicario anche ottimo vocalist nell’appena citata cover ,nonché del drummer Gianluca Zavan,mentre non abbisogna di commenti la maestria di Jimi Barbini alla slide,acoustic and electric guitars. U.C.
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