Recensioni: Where The Sun Comes Down "Ten Years Like in a Magic Dream"
Recensioni: Paolo Siani ft Nuova Idea
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L'ANTRO DI ULISSE Tales from the NWOBHM, and more... Volume XX, a cura di
HANIWA (Helleven) Qua Rock Records VOTO – 75 PER CHI ASCOLTA – Thrash and death Debutta con questo lavoro il trio fiorentino composto da David Degl’Innocenti bass & vocal, Angelo Colletti on guitars e Mr.Crini on drums.Il genere proposto è un corroborante heavy thrash contaminato da moderate e pertinenti tentazioni modern che, pur dipendendo da numi tutelari quali Slayer ,Pantera ma soprattutto Anvil, rimane sufficientemente personale in virtù di micidiali digressioni a là Down ben evidenti nell’iniziale “No More” ,nella seguente “Daggers Drawn” e in “Fire Eyes”.Sempre e comunque d’impatto il sound del gruppo come dimostrano del resto la martellante (sull’incudine)“Tomorrow”, la violentissima “Think This”,micidiale mixing fra Anvil e Slayer,anche se il refrain è ancora appannaggio di mister Phil Anselmo e le sue molteplici incarnazioni e l’esplosiva “Volcano” dalle perverse tentazioni thrash and death. “Tides of Time” Pur pervasa da uno straniante flavour modern prog è comunque potentissima nel suo incedere pachidermico e se la seguente “Haniwa”è selvaggio modern thrash caratterizzato da una maiuscola prova dell’axeman che si ripete nella minacciosa ed oscura “Return to Obscurity” che precede la speed and thrash “Suffer” e la potentissima “Helleven” che consacra l’eccellente prova del gruppo.Ovviamente degna di menzione pure la sezione ritmica e le vocals abrasive e mai fuori luogo di David.Sparato a volume indecente,ovviamente non per lo scrivente, il cd è da sballo,grazie alla perfetta produzione che valorizza appieno il sound del gruppo!!! Davvero bravi!! U.C.
HYAENA (Metamorphosis Revisited) Qua Rock Records VOTO – 90 PER CHI ASCOLTA – Heavy and powerspeed Conservo ancora gelosamente il demo “Metamorphosis” datomi nel lontano 1987 dal grande drummer Ross Lukather del quale divenni in seguito maximo estimatore e grande amico durante la sua militanza nei Death SS.Confesso altresì di non aver gradito lo spostamento del gruppo verso lidi più progressivi ritenendo il cambio di sound un vero e proprio tradimento vista la potenza espressa dal gruppo in quell’unico e dinamitardo demo.A quasi 30 anni di distanza,trovarmi ad ascoltare i brani del suddetto primo lavoro mi ha lasciato letteralmente di stucco,pur se della formazione originale sono rimasti solo l’immenso Ross e il virtuoso Gabriele Bellini on guitars.Le vocals abrasive e liriche di Claire Brian Nesti e il pulsare aggressivo del basso di Isabella Ferrari,degno scudiero del tellurico drumming di Ross,unitamente alla maiuscola prova sia in fase ritmica che solista di Gabriele,donano al sound del gruppo una potenza incredibile ,pur se debitore almeno in parte dalla frangia oscura del power made in USA con particolare riferimenti a Metal Church e Armored Saint.Riprendono vita in tal senso autentici moloch di heavy power che se nell’iniziale “Metamorphosis” si colorano magicamente di epic anche grazie alle vocals di Claire,nella seguente e devastante “Wratchild”,grazie al debordante riffing guitar di Gabriele e al drumming forsennato di Ross, assumono connotati speedy and power da infarto assicurato.Se “No Man’s Land” è purissimo heavy impreziosito da breaks melodici di assoluto valore sui quali si depositano pindarici solo guitar,la seguente “Behind The Wall” sorretta da un monumentale riffing guitars e dal tellurico drumming del mai domo Ross è semplicemente heavy speed da sballo assicurato. Se “Kill Without Mercy” pone ancora l’accento sul lato heavy epic del gruppo,la seguente “Screams For Savannah” Riporta il tutto su terreni speed and power ,mentre la conclusiva e in origine Symphonic Metal, “Phenomena” classico immortale dei Goblin ,viene letteralmente sodomizzata dal gruppo.La potenza già latente del gruppo viene poi oltremodo valorizzata dalla registrazione “live in studio” Che valorizza in ultima analisi i musicisti coinvolti anche grazie alla superba produzione. U.C.
MAGNI ANIMI VIRI (Herpes Temporis World Edition) Cd Baby – Alliance Entertainment VOTO – 85 PER CHI ASCOLTA – rock sinfonico -progressivo Se dieci anni fà la prima edizione in lingua italiana del capolavoro dei Magni Animi Viri aveva senza dubbio fatto scalpore,il suo rifacimento in lingua inglese con tanto di orchestra e ospiti illustri alle vocals ne confermerà senz’altro il valore .Infatti la Bulgarian Symphony Orchestra da un lato e Russell Allen and Amanda Somerville alle vocals dall’altro contribuiscono alla creazione di 14 brani di rock sinfonico sognante e solenne al tempo stesso e la vagamente gotica “Thoughts” nonché la suadente “Crystalize”splendidamente interpretate dalla Somerville ne sono il fulgido esempio.Dal canto suo Russell si esalta nelle toccanti “Heroes”e “Desertsoul” e nella più hard “Fortis”.Nel proseguo e in coppia rendono irresistibili l’operistica “Never Again” , l’heavy prog “I’d Like”,il prog sinfonico di “Like the Hawk”e la dolcissima “Moon Peace”.Ma è nell’epica “Without Breath” che Russell sfoggia tutto il suo talento anche grazie ai sontuosi arrangiamenti sinfonico progressivi ad opera di Mastro Giacomo Simonelli.Da rimarcare pure la maiuscola prova alle chitarre di Marco Sfogli ,John Macaluso on drums e Randy Coven al basso.Insomma, un lavoro imprescindibile per gli amanti del genere graziato pure da una produzione fantastica e da un dgp spettacolare. U.C.
IL TUSCO (Il Tusco feat.Luke Smith) Andromeda Relix VOTO – 75 PER CHI ASCOLTA – psycho rock Diego Tuscano è senza dubbio un singer unico e inimitabile e se con il suo precedente gruppo i SanniDei (sei album in 15 anni di attività) a riscosso un buon successo pure in Inghilterra ,con il presente nuovo progetto si apre a nuove prospettive musicali accompagnato dal drummer Todaro anche on vocals,dall’axeman Luke Smith (Ulysses) e dai bassisti Steo Trieste e Ale Alle.Il nuovo sound pur partendo da solide basi progressive anni settanta,Il Balletto di Bronzo in primis,spazia fra lo psycho garage rock dell’iniziale “Ossessione”,l’hard rock di “Pulsazioni”,l’hard rock venato di space di “Libero” e l’ heavy rock pulsante e vagamente dark di “Danzatore nel lurido Banco dei Pegni”.Insomma, musica in libertà,istintiva e senz’altro sincera in quanto se l’ancor dinamica “Babilonia” si colora di imputs prog pur nel suo essere straniante hard and blues,la seguente “Giorni Perduti”è pesantemente heavy nel costrutto,pur contenendo digressioni prog di ottima fattura,mentre la conclusiva “Nuovo Anno Zero” è psysco blues,con tanto di straniante inserto prog and fusion.L’esordio è ottimo anche se di breve durata per cui attendo con ansia il prossimo lavoro.Per ora comunque promosso………… U.C.
CROSSBONES (Crossbones) Jolly Roger Records/Godfellas distribution VOTO - 100 PER CHI ASCOLTA – Heavy rock Originariamente uscito nel 1989,questo unico lavoro del virtuoso axeman Dario Mollo “The Cage,Voodoo Hill,Headless Cross),segna indubbiamente il punto più alto mai raggiunto dalla scena heavy nostrana,sia per la perfetta produzione del guru Kit Woolven(UFO,Thin Lizzy), l’accurata Presenza scenica e d’immagine della band(allora scambiata purtroppo per altezzosa supponenza), ma soprattutto per il magistrale songwriting.Infatti,il sound della band si attesta su coordinate heavy classic pur se perfettamente in equilibrio fra Rainbow,Uriah Heep e Tygers Of Pan Tang,come ben dimostra del resto l’iniziale e granitica “Fallen Angel”,nel quale emerge pure la primaria influenza del gruppo,i Lion del grande Kal Swan,al quale le vocals abrasive dell’altrettanto talentuoso Giorgio Veronesi si ispirano.Se l’heavy speed “Iron in The Soul” si attesta fra Uriah Heep and Tygers,la successiva “Rock’n’ Roll” magistrale heavy r’n’roll perfetta sintesi fra class metal made in Usa e la violenza della NWOBHM alla quale si ispira direttamente l’hard rock dirompente di “Cry From The Heart” con le keyboards di Don Airey(Ozzy,Gary Moore,Deep Purple) che donano magistrali riflessi a là Rainbow ,che esplodono poi nell’epica e maestosa “The Promises Land”. .Inutile rimarcare che comunque e sempre il tutto è caratterizzato dal magistrale guitar work di Mario,ben supportato del resto dalla debordante sezione ritmica di Fulvio Gaslini on bass e Ezio Secomandi on drums sugli scudi nella successiva e dinamitarda “Venom” e nella devastante “Bad Dreams” altro potentissimo heavy speed . Se la rilettura di Vivaldi operata in “ Winter”,mette in luce tutta la bravura di Dario Mollo,la conclusiva “Fire”,ancora tellurico e galoppante heavy,mette in evidenza tutte le potenzialità di una band ingiustamente sottovalutata all’epoca che davvero, grazie alla J.R.R, spero sia rivalutata in tutta la sua bellezza.Buy or Die!!!!!!!!!!! U.C.
HEAVY METAL ERUPTION (The Italian Way Of Italian Metal) Jolly Roger Records/Godfellas distribution VOTO – 95 PER CHI ASCOLTA - Heavy Metal Pur nell’evidente mancanza di band importantissime quali Vanadium e Vanexa,ma solo per ragioni meramente e tristemente di contratto,questa compilation datata 1984,nata da un idea del mio maestro Beppe Riva(Rockerilla) e portata a compimento dalla Metal Eye Record di Claudio Sorge, segna e rappresenta la nascita del movimento heavy italiano.Davvero splendida la riedizione in oggetto,sia dal punto di vista grafico con lo spettacolare dgp,che dal punto di vista sonoro in quanto, la sapiente masterizzazione operata ha ridato luce a diamanti grezzi quali l’iniziale “Viking” degli Halloween,sorta di proto heavy power speed ,per non parlare della devastante e ancor speedy “Thundergods” dei bolognesi Crying Steel,non per nulla battezzati sull’altare dei Preti di Giuda. Da brividi poi il sinistro heavy doom “Black and Violet” dei grandiosi Death SS,con Sanctis Ghoram on vocals e Paul Chain alle lugubri guitars,mentre con “Non Sei Normale” l’altrettanto geniale Strana Officina,dimostra come si potesse fare del potentissimo heavy speed pur utilizzando la lingua madre.Se l’hard and heavy di “Wild Town” con Maxx Bell sugli scudi, dimostra quanto fossero potenti pure gli stranianti Rollerball, la portentosa “Prisoners in the Box” mette in evidenza quanto fosse valida la rilettura della NWOBHM da parte degli Steel Crown con il singer Yaco De Bonis,ciao grande amico mio,sugli scudi. Bravi pure gli Elektradive che con l’heavy prog di “The Lord of The Ring” rileggono a modo loro i primi Magnum.Da ricordare pure l’heavy rock raffinato ma assai potente di “Angels in Leather” dello sconvolto Hell Throat e i suoi Revenge,la composita Ma martellante “Freakish Footsteep” degli Shining Blade e la frizzante “Death Line” dei romani Ransackers.Insomma un altro cd da avere assolutamente. Buy or Die!!!!!!!!!! U.C.
FIL DI FERRO (Hurricanes- Fil Di Ferro) Jolly Roger Records/Godfellas distribution VOTO – 85 PER CHI ASCOLTA – Heavy rock Nati nel 1979 in quel di Torino per mano del drummer Michele De Rosa e del bass player Bruno Gallo Balma ai quali si aggiungono il carismatico singer Sergio Zara e il chitarrista Claudio De Vecchi con “Hurricanes” giungono nel 1986 all’esordio.Il loro sound spazia fra velenosi heavy rock quali “Hurricanes” , “Rock Fever” , “The Fox” e “Get Ready” sospesi fra Saxon e Riot e dinamitarde accelerazioni memori di Motorhead ,Exciter e primi Iron Maiden quali “Burning Metal”,”King of the Night”, “Over The Light” e la conclusiva e strumentale “Fil Di Ferro”. L’omonimo “Fil Di Ferro” datato 1989, presentando il nuovo axeman Niky Fiorito evidenzia un netto miglioramento nel songwriting pur conservando la violenza esecutiva del lavoro d’esordio. La nuova e ancor più potente versione di “Hurricanes” , pachidermiche heavy tracks quali la composita “Crazy Horse”,la fremente “Nightmare” ,l’heavy epic di “I’m Free” devastata da improvvise accelerazioni speed , il dirompente heavy rock di “Licantropus” e la micidiale cavalcata heavy power di “Ambush”,nonché le scansioni heavy epic della martellante “Professional Meeting” e della conclusiva e caledeoscopica “Dropping Down” ne fanno certamente prodotto da acquisire per ogni “defender of the faith” che si rispetti,pur con tutte le remore del caso.Anche in questo caso da rimarcare l’opera di rimasterizzazione e valorizzazione della grafica originale,ad opera della Jolly Roger di Mastro Antonio”Indiana J.” Keller. Bravi e….divertenti!!! U.C.
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