Speciale Muskelrock 2019


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Ciao Alex!


L'Antro di Ulisse Vol. XXII


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Bookstore: Jerry Bloom "Ritchie Blackmore - La Biografia Non Autorizzata"

Jerry Bloom "Ritchie Blackmore - La Biografia Non Autorizzata"

(Tsunami)

Biografia non autorizzata; e considerando che il suddetto volume vanta ben 384 pagine (più 24 di foto), è innegabile che si tratti del titanico lavoro di un appassionato che ha voluto lanciarsi nel vuoto e andare oltre alla storia e agli aneddoti triti e ritriti su una delle leggende della musica contemporanea. Jerry Bloom, tra le altre cose direttore della fanzine More Black Than Purple, ha indagato per oltre vent'anni vita morte e miracoli dello scontroso Blackmore, e il risultato è questo enciclopedico tributo in primo luogo all'uomo, e solo dopo all'artista. Il sapore della narrazione è quasi reverenziale, l'intento è quello di rendere giustizia a un uomo che si è circondato di nere leggende dando adito a pregiudizi e dicerie a valanghe, tanto da oscurarne quasi il disumano talento. Quasi. Forse l'inizio per un non seguace della Chiesa di Blackmore è impercettibilmente lento, ma le insospettabili notizie che ci vengono date, con tanto di descrizione degli abiti e delle acconciature giovanili del Nostro, delle sue gentilezze romantiche e persino le testimonianze delle di lui fidanzatine decadi dopo averlo frequentato, compensano le atmosfere in bianco e nero e l'incedere apparentemente fiacco delle prime pagine. Il ragguardevole resto del volume però regala a piene mani quanto per un comune mortale sarebbe stato difficile scoprire, ricordare, o raccogliere; la mia parte preferita è Blackmore che suona "Hey Joe" quando Joe Lynn Turner entra nella sala prove, convocato per dare vita a quello che sarà "Slaves And Masters" dei Deep Purple, album che forse è piaciuto solo a me… Senz'altro si tratta di un'opera esaustiva a livello accademico, ma ancor più affascinante a livello umano, sia per quanto rivela di una vera leggenda, sia per la dedizione e la precisione che l'autore imprime a ogni riga; una lettura affascinante per tutti, una miniera d'oro per i fanatici del personaggio in questione e di tutta la musica che è nata insieme a lui, e che mai morirà. Ma la vera finezza sta nell'aver conferito alla carta stampata la stessa aura solenne e tardo rinascimentale del menestrello di cui si narrano le gesta. Finito il libro vorrei chiedere a Blackmore cosa ne pensi, e se è tutto vero; ma anche perché continui a fare dischi dei Blackmore's Night… Meglio tenere l'ultima domanda per me però,se mai ne avessi occasione!