Speciale Muskelrock 2019


Rok and Roll On The Sea - Festa del Redentore


Ciao Alex!


L'Antro di Ulisse Vol. XXII


Intervista con i White Skull

Recensioni: White Skull

"Will of the Strong"


Intervista con i Thomas Hand Chaste

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"Welcome"

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“Wild Cat”


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"Faces With No Traces"

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"Beyond The Fade"

 

 

 

 

 

Bookstore: Maurizio Blatto "L'Ultimo Disco Dei Mohicani”

Mariano Fontaine con Cristiano Mastrangeli. "Non Siamo Rockstar, La Storia Di Una Heavy Metal Band”

(Mondostudio Edizioni)

 

Un libro che parla di storie Heavy Metal on the road, passioni underground e vite vissute intrise di sudore e musica, ma anche un testamento spirituale che un papà lascia all'adorata figlioletta: tutto questo è "Non siamo Rockstar", un viaggio che racconta la verità, scevra da manie di grandezza e auto-glorificazione, dell'Italia che suona il Metallo. Gli Housebreaking non hanno genitori, zii, sponsor importanti; studiano, lavorano, poi montano in macchina per macinare migliaia di chilometri in tre giorni per suonare altrettante date in giro per la penisola. Suonano, bevono, si divertono, stringono amicizie millenarie con i colleghi musicisti, tornano a casa stanchi morti e intanto pianificano le prossime date, le prossime fraterne amicizie disseminate per il paese, i prossimi brani, e intanto danno tutto quel che hanno: tempo libero, soldi, mezzi, cuore… "Non siamo rockstar" spezza l'Italia in due: da un lato chi si riempie la bocca e vive di rendita magari per un colpo di fortuna o due, dall'altro chi a queste cose nemmeno ci pensa, perché è troppo occupato a suonare e a divertirsi. E magari ci rimette anche la moglie. Tra flashback dei bei tempi andati, riflessioni dell'autore e dei suoi compagni di viaggio, racconti esilaranti e foto d'epoca, il racconto scorre veloce e offre non pochi punti di riflessione, specie per chi si è perso, e continua a perdersi, l'onestà irripetibile di chi la musica la vive davvero, e magari diserta i live delle band nostrane per affollare le arene di artisti di plastica o di sterili cover band. Se meditate di unirvi al popolo dell'undeground qui imparerete la verità sui locali, i promoter, la distribuzione, i giornali, le fanzine, e sui cachet. Questo libro vi farà venire voglia di alzare il volume, di bere e pogare, di divertirvi, di uscire, di saltare in macchina e andare in giro tutta la notte, di ritrovare quei vecchi dischi che vi piacevano tanto ma che avete messe in garage per motivi di spazio. Vi farà venire voglia di amicizia, di concerti e di comprarvi i dischi degli Housebreaking! A essere pignoli potrei segnalare qualche refuso, giusto per adornare questa recensione di almeno un'ombra "negativa"; ma, facezie a parte, "Non siamo Rockstar" è scritto bene, graziato dalla migliore punteggiatura (ci tengo a dirlo, sono una maniaca della punteggiatura ed esulto quando viene portata così in trionfo) e disseminato di citazioni colte e scorribande ignoranti. La mia frase preferita: "La musica ce l'abbiamo nel sangue. Ed il sangue costa. Caro". Irresistibile!